I “Points of View” di Marco Lay e Turi Spada
In corso in questi giorni, sino al 30 agosto, una mostra nel Salone Parrocchiale della Cattedrale di Santa Maria
La mostra degli artisti sassaresi Marco Lay e Turi Spada, in un progetto atto a valorizzare e promuovere il turismo e la Città di Alghero, è ospitata nel bel salone Parrocchiale “Don Gallo” della Cattedrale di Santa Maria, ubicato sui Bastioni Magellano con ingresso dalla piazzetta Sant’Erasmo. L’intento è di cogliere il carattere peculiare di un paesaggio e della comunità che lo abita. Con riferimenti alla realtà quotidiana di «quella gente che da sempre vive tra terra, acqua e turismo», misurandosi con la forza di una natura incontaminata, che restituisce nei suoi splendidi tramonti e nel fascino di una città antica, una testimonianza sincera e commossa, priva di enfasi e di filtri ideologici.
I pittori hanno dedicato la loro pittura al pubblico e ai vacanzieri, ispirati nelle loro tele dal tramonto durante il periodo estivo, allestendo quest’esposizione nel salone gentilmente concesso dal Parroco Don Angelo Cocco. Marco Lay e Turi Spada si sono trovati, del tutto istintivamente, a dipingere in uno stile che aveva come credo “la verità” e l’essere “fedele alla natura”. La materia, le tecniche ed il linguaggio artistico del loro lavoro, vanno in direzione di un rapporto all”impressione” che il pittore deve fissare sulla tela, catturando un particolare tipo di luce, trasmettendo l’idea di un momento specifico e fugace del tempo. Registrando sulle loro tele con i colori quello che vedevano in quel momento ed il lavoro, anche a livello di schizzo spesso è da loro considerato un lavoro finito. Nella pittura anche i fenomeni della interpretazione razionale portano a riconoscere le forme e lo spazio. Ma, per far ciò, gli artisti non ricorrono agli strumenti tradizionali del disegno, del chiaroscuro e della prospettiva, ma solo al colore.
Da questa grande lezione hanno capito, dopo varie esperienze, che cercare di risolvere tutto solo con il colore, arrivando nell’anima dell’osservatore, lì dove ogni pittore ambisce, è la migliore ricerca primaria, un dipinto deve comunicare sensazioni e far parte di chi lo osserva, chiunque deve capire l’arte e carpirne il messaggio che l’artista vuol dare, solo così la si ama, altrimenti diventa solo decorativismo: mentre sintetizzare nel colore la visione ottica e la presenza dell’ atmosfera in un paesaggio fa si che questi diventi un sogno, come del resto Leonardo da Vinci ci insegnò con la prospettiva aerea. L’esposizione apertasi lo scorso 2 agosto, si protrarrà sino al 30 dello stesso mese, con orario serale dalle 19,30 alle 24,00.
Marco Lay ha conseguito il diploma di Maturità d’Arte c/o l’Istituto Statale d’Arte di Sassari, è laureato all’Accademia di Belle Arti di Sassari con 110/lode/110. Si è formato artisticamente con lo studio e l’osservazione dei grandi maestri del novecento italiani e francesi, prediligendo la grande lezione Cèzanniana. La sua ricerca è sempre volta al cercare di carpire la luce del colore e nel colore: luce che afferra mentre vibra fra i rami degli alberi, o sospira tra i cumuli nembi, quando accarezza il profilo di una barca a riposo, o una spiaggia inondata dalle ombre delle ultimi luci della sera. Quando poi il colore rompe i vincoli del contorno e del disegno, quasi a penetrare lo scenario del sentimento umano universale, il paesaggio, la marina, il cielo, la vegetazione, cercano spazio ed elaborazione, cantano dramma e poesia, vivono sensazioni oniriche e talvolta tragica realtà. Marco Lay crede che nell’orizzonte pittorico, ciò che maggiormente conta è la relazione forma-luce-colore che non nasce dalla verità dell’oggetto in quanto tale ma dalla sua libera interpretazione, dal suo collocarsi nella dimensione umana se è vero che in arte esiste è quanto l’uomo riesce ad esprimere in un processo di opposizione di sé a sé stesso come altro da se. Il messaggio è sempre rivolto alla natura, in particolare quella della terra che gli ha dato i natali, la Sardegna, un turbinio di luci e sensazioni emotive, che rispecchiano l’anima nei suoi colori e nei suoi sentimenti. Ha alle spalle una nutrita attività espositiva in Palazzi Pubblici e Gallerie e le sue opere fanno parte di collezioni pubbliche e private.
Turi Spada ha compiuto i suoi studi l’Istituto Statale d’Arte di Sassari, pittore genuino, ne provocatore ne enigmatico, ma ricco di emozioni e di sincerità, la sua tavolozza è animata da colori intensi ed espressivi. Nelle sue opere prediligendo l’utilizzo della tecnica ad olio, esprime con maestria i suoi ascendenti di figlio d’arte. Le sue opere marine evocano con semplicità ed emozione ricordi di paesaggi mai dimenticati, interpretati con animo sensibile e poetico. Turi Spada, presenta “Vaghi spiragli di conforto estetico”, ricca pittura di colore e soggetti, dove i significati si sovrappongono alle espressioni chiare di una ricerca continua, sia nell’arte che nella vita. Partecipa attivamente alla vita artistica, conseguendo premi e riconoscimenti. Le sue opere fanno parte di collezioni pubbliche e private.