Polemiche in borgata, Tiziana Lai lascia Comitato di Guardia Grande
"Mi vedo costretta a rassegnare a malincuore le dimissioni dalla carica ricoperta per gravi e oggettive divergenze sulla condotta dello stesso comitato"
Dopo circa tre mesi dalla mia nomina a primo presidente del Comitato di borgata di Guardia Grande – Corea, mi vedo costretta a rassegnare a malincuore le dimissioni dalla carica ricoperta per gravi e oggettive divergenze sulla condotta dello stesso comitato e precisamente con alcuni membri dello stesso consiglio direttivo. Un atto che voglio rendere pubblico anche a causa dello svolgimento a porte chiuse delle riunioni del consiglio dello stesso organo assembleare. Da circa otto anni vivo nel territorio di Guardia Grande dove, con mio marito, abbiamo deciso di far crescere i nostri figli. Gradatamente mi sono ambientata in un territorio a me inizialmente sconosciuto, ma del quale sono riuscita da subito ad apprezzare le bellezze e le enormi potenzialità, stabilendo un rapporto caloroso con i tanti amici con i quali sono riuscita a familiarizzare. Per lungo tempo sono stata una passiva osservatrice di ciò che accadeva intorno, restando sempre sbalordita circa l’immobilismo di cui, per troppi anni, il territorio e’ rimasto vittima, sino a quando non si e’ presentata la storica opportunità’ di dare anche a Guardia Grande la possibilità’ di esprimere al resto della collettività le proprie esigenze, creando il Comitato di Borgata! La voglia di cambiamento e l’entusiasmo di tutti i partecipanti mi hanno spinto a mettermi in gioco con la mia candidatura a consigliere. Il nuovo consiglio, nato dalla straordinaria partecipazione dei cittadini appartenenti alla borgata, inaspettatamente, indica me come unico candidato alla presidenza. Emozionata ed onorata di un simile incarico accetto, non senza precisare che sotto la mia presidenza avrei preteso la massima trasparenza e condivisione per qualsiasi evento e decisione, senza trascurare un fondamentale aspetto della vita democratica di una piccola comunità come la nostra, ovvero il coinvolgimento della popolazione nelle varie attività del gruppo di lavoro, indipendentemente dall’avvenimento elettivo che ha portato alla nascita del comitato. Con entusiasmo, da subito, ho affrontato insieme ai consiglieri le principali problematiche che interessavano maggiormente il nostro territorio, quali la nettezza urbana, la manutenzione delle strade con la loro toponomastica e lo stato di degrado nel quale versano gli edifici della borgata, come la Parrocchia. Ho poi preteso un rapporto diretto del nostro comitato con tutte le istituzioni, in primis con l’amministrazione comunale, per esporre le nostre idee circa la stesura del PUC relativo al nostro agro, sia con la Presidenza del Parco regionale di Porto Conte, con il quale abbiamo avviato un dialogo costruttivo, che avrebbe dovuto portare ad una sana e produttiva sinergia tra lo stesso Parco ed il nostro bistrattato territorio. A tutto questo va aggiunta la mia personale convinzione che il nostro comitato dovesse presentarsi ed essere considerato da tutti come una “istituzione” apartitica, lontana dai condizionamenti di parte, e che dovesse essere latore di istanze di carattere unicamente sociale! Tutto questo invece non e’ accaduto! Quella che doveva essere un’azione coesiva del territorio, dove tutti venivano messi al corrente di ogni cosa, si e’ trasformata in un’azione mirata alla costituzione di una ristretta cerchia di figure, le quali, decidendo ogni cosa solo tra di loro, mettevano poi sul fatto compiuto il resto del consiglio, costringendolo ad accettare le loro azioni, facendo leva sul senso di responsabilità verso il territorio rappresentato!, praticamente una oligarchia!, costituita da uno sparuto manipolo di persone che antepone l’interesse personale di pochi a quello generale della comunità! La politica del “tieni e firma” con la quale hanno cercato, senza successo, di piegarmi; le improvvise note stampa, dai toni arroganti ed irrispettosi, con le quali il comitato si sarebbe dovuto rivolgere alle istituzioni, naturalmente arrecando un grave danno alla nostra collettività, e non ultimo il palese affiliarsi ad un partito politico sponsorizzandone i componenti, ha portato il nostro comitato verso una perdita di credibilità e certamente verso una deriva antidemocratica dalla quale dobbiamo con ogni forza recuperarlo! Vorrei ricordare infatti ai nostri cittadini che il nostro comitato nasce per portare avanti istanze di natura sociale e non certamente elettorale. Nella nostra borgata ha sede la ben nota Associazione socio cultural sportiva Guardia Grande la quale, da sempre, si e’ preoccupata di promuovere e patrocinare ogni evento di natura culturale e sportiva che si verificava e si verifica sul territorio, alla quale il nostro comitato non si doveva sostituire. I due Organi, in totale accordo, hanno deliberato di rinviare all’autunno o al nuovo anno una manifestazione sportiva che si stava organizzando, ma che lasciava un po’ di dubbi sia per il percorso che per la logistica. Oggi l’attività di questi subdoli personaggi, presumo con interesse più personale che della collettività rappresentata, ha costretto il nostro comitato, con un infantile raggiro, ad aderire ad un’altra manifestazione sportiva, chiamata però nello stesso modo, organizzata da un altra associazione, con identica data ma con percorso diverso, che esclude completamente il nostro territorio, verso la quale, per fondati motivi di natura sia morale che legale ho opposto resistenza. Tutto questo ha comportato una distrazione di non poco conto su temi di assoluta importanza che rischiano, invece , di sfuggirci di mano. Mi riferisco alla stesura del “PUC” e specialmente al più controverso Piano del “PARCO”, temi i quali, se non seguiti con la dovuta attenzione, rischiano di vedere il nostro territorio seriamente penalizzato da vincoli di ogni tipo e costretto ad una fossilizzazione definitiva! Abbiamo potuto verificare in assemblea l’ingerenza di soggetti e Enti che nulla hanno a che vedere con il nostro territorio, ma che con il Piano del Parco hanno invece posto mire precise in danno delle nostre attività agricole, le stesse che ci permettono di vivere e che dovrebbero essere il futuro dei nostri figli. Infatti nella discussione sia del Piano del Parco che del Puc mi sono vista continuamente imporre attività, soggetti o documenti che hanno creato, e creano, ingerenze con le decisioni che dovrebbero essere analizzate e spiegate con i dovuti modi ed in maniera limpida ai cittadini, visto che come detto riguardano il presente e soprattutto il nostro futuro. E’ per tutte queste ragioni che, dopo una sofferta riflessione, ho deciso di rimettere il mio mandato, non essendovi più le condizioni per poter proseguire il lavoro intrapreso in un ambiente sereno e trasparente. Ritengo tuttavia che le mie dimissioni debbano segnare l’inizio di una fase di profondo dialogo e di confronto all’interno della nostra comunità, ed é per questi motivi che chiedo, che con la massima urgenza, venga indetta una seduta dell’assemblea popolare che porti alla ratifica delle mie dimissioni e contestualmente all’elezione del nuovo presidente o, se l’assemblea lo riterrà opportuno, lo scioglimento del presente consiglio direttivo da rinnovarsi con una nuova tornata elettorale. Ringrazio sentitamente tutti coloro che, in questo pur breve cammino, mi hanno accompagnata facendomi sentire il loro sostegno, ma anche coloro che mi hanno avversato perché, mostrandomi il loro vero volto, mi spingono a continuare ancora con maggiore convinzione! Diffido il comitato dal procedere fino a nuova elezione su qualsivoglia attività o argomento senza averlo prima concordato con la sottoscritta, rimanendo io in carica e responsabile della condotta dello stesso comitato fino a nuova elezione.
Tiziana Lai