«Porto Conte e borgate, spariti 300 mila euro»
Dura nota a firma dei rappresentanti dei Comitati di Borgata di Sa Segada-Tanca Farrà, Maristella, Guardia Grande-Corea: «L'ennesimo grande colpo ai danni di Porto Conte e delle borgate. Invitiamo l'opposizione ad azioni eclatanti per risvegliare la maggioranza»
Spariti, volatilizzati. L’ennesimo grande colpo ai danni di Porto Conte e delle borgate. Sono oltre 300 mila gli euro che, nel solo 2015, il territorio di Porto Conte (strutture ricettive sulla costa a nord di Fertilia e delle zone agricole circostanti) ha versato nelle casse del Comune di Alghero come tassa di soggiorno. Una tassa controversa, osteggiata ma infine accettata con la speranza, da parte degli imprenditori turistici, che i proventi sarebbero stati spesi laddove i turisti decidono di trascorrere le proprie vacanze. Questo, per Alghero, uno dei Comuni più estesi della Sardegna, significa luoghi distanti anche oltre venti chilometri dal centro cittadino, realtà molto diverse tra loro che necessitano di attenzioni specifiche. Invece, di quei soldi, si è visto poco o nulla: una grande, l’ennesima occasione persa per l’amministrazione di Alghero, guidata da Mario Bruno, per dimostrare che ci tiene a valorizzare Porto Conte, che ha smesso di considerarla come una vacca da mungere fino allo stremo delle forze, come accaduto sino a ora.
Invece si è perpetrato, anche quest’anno, l’ennesimo stupro del territorio sempre meno incontaminato a nord di Fertilia: bombe ecologiche abbandonate, cassonetti strabordanti di rogna per settimane, topi festanti, lettere indignate da parte dei turisti, verde e luoghi pubblici ignorati con tetti che cadono a pezzi, Capo Caccia ridotto a un immondezzaio: più che di Parco, qualcuno ha iniziato a parlare di “P_rco” di Porto Conte. Diversi titolari di strutture ricettive, interpellati da noi, confermano di non aver visto in loco interventi che possano giustificare l’esborso della tassa da parte dei propri clienti. Relativamente al servizio di nettezza urbana carente poi, altri Comuni italiani, dove Aimeri è in proroga, non sono nelle stesse inaccettabili nostre condizioni quindi, non può essere nemmeno questa una scusa valida per il disastro sotto gli occhi di tutti. E mentre qualcuno sorride, strumentalizza la realtà per giustificare le proprie colpe piene, il territorio muore, inesorabilmente, colpito dall’atteggiamento incredibile di chi, in poche ore, riesce a spedire i nostri vigili nelle zone terremotate, senza capire la vera catastrofe che sta subendo la propria città e che meriterebbe, da mesi, la stessa identica urgenza di trattamento.
La tutela del paesaggio è sancita dall’Art. 9 della Costituzione Italiana. Coloro che non comprendono la verità, la gravità, la serietà di questo passaggio, dovrebbero davvero chiedersi se sia il caso di proseguire nella propria azione amministrativa. E non c’è nulla da ridere, non è più il tempo dei selfie e dell’improvvisazione politica. Per questo motivo invitiamo Mario Bruno, Antonello Usai, Raimondo Cacciotto, Marisa Castellini, Gabriella Esposito, Natacha Lampis, Gavino Tanchis, Raniero Selva, Elisabetta Boglioli, Marina Millanta, Mario Nonne, Giusy Piccone, Pietro Sartore, Matteo Tedde, Giuseppe Fadda, Franca Carta, Vittorio Curedda, Alessadro Loi, Donatella Marino, Linda Oggiano e Giampietro Moro a una maggiore responsabilità, consapevolezza e attenzione verso le priorità del territorio nonché li esortiamo verso l’umiltà e la pretesa di cedere il posto a professionisti laddove, senza colpe, si è carenti in formazione specifica.
Invitiamo inoltre la minoranza composta da Piera Monica Pulina, Alessandro Nasone, Maurizio Pirisi, Michele Pais, Nunzio Camerada, Maria Grazia Salaris, Emiliano Piras, Mimmo Pirisi, Enrico Daga, Roberto Ferrara, Graziano Porcu ad azioni eclatanti, sollecitando immediati interventi anche da parte della magistratura laddove sia possibile, per risvegliare ciascun componente della maggioranza, dimostrando che non si lotta per pura contrapposizione politica ma che Alghero deve seriamente difendersi da un assurdo stato di “Calamità Comunale”. Invitiamo infine i giornalisti, per il bene e il futuro della nostra terra, a documentare di più, a non smettere di indignarsi, ma anzi, a farlo con maggior sdegno, affinché l’emergenza non divenga assurda normalità.
Comitati di Borgata di Sa Segada – Tanca Farrà, Maristella, Guardia Grande – Corea