Porto di Alghero, Mario Bruno “interpella” la Regione

«La Regione sblocchi quanto prima iter e finanziamenti per gli interventi di completamento e razionalizzazione del porto di Alghero, per il suo piano regolatore e per la gestione»: lo chiede il consigliere regionale del Partito democratico Mario Bruno con una interrogazione al presidente della Regione Cappellacci, all’assessore dei Lavori pubblici Angela Nonnis e all’assessore degli Enti locali, Finanze ed Urbanistica Nicolò Rassu.

«Il porto è infatti – scrive Bruno – una risorsa fondamentale per l’economia, l’identità e le tradizioni della città e del territorio, ma le sue potenzialità quale importante strumento di sviluppo sono attualmente azzerate dai pesanti ritardi che si sono accumulati negli anni». Infatti, «la precedente Giunta regionale, su proposta dell’assessore Mannoni, aveva finanziato la realizzazione dell’intervento di completamento e razionalizzazione del Porto di Alghero con uno stanziamento complessivo di euro 3.000.000 di fondi CIPE».

A causa dei ritardi nella progettazione, continua l’esponente del Pd, «l’attuale giunta ha dovuto successivamente imputare il finanziamento nell’ambito del POR-FESR 2007-2013 (del. n. 12/36 del 25 marzo 2010), ma non ha poi provveduto ad inserirlo nell’elenco ufficiale dei beneficiari della Regione POR-FESR 2007-2013 inviato all’Unione europea entro il 31 dicembre 2011, con conseguente perdita del finanziamento stesso. La Regione ripristini la somma prevista inizialmente per questi interventi che non sono più procrastinabili», osserva Bruno.

Inoltre, nel 2004, «dopo aver ottenuto dalla Regione l’apposita delega, il Comune di Alghero aveva provveduto ad elaborare il nuovo Piano regolatore del Porto di Alghero (quello in vigore risale al 1955) per poi sottoporlo all’esame dell’Assessorato dei Lavori Pubblici per la successiva approvazione: «nove anni dopo l’iter non è ancora concluso, come è possibile?».

Infine, «la gestione degli spazi a terra e a mare è in mano alla Regione Sardegna: bisognerebbe coinvolgere tutti gli operatori interessati in sinergia con l’amministrazione comunale, soggetto che indubbiamente meglio potrebbe – anche nel rispetto del principio di sussidiarietà – provvedere a programmare obiettivi e progetti atti a garantire servizi efficienti e produttività per lo scalo algherese, nonché nuove opportunità di occupazione per l’intero territorio». In quest’ottica, Bruno chiede a Cappellacci, Nonnis e Rassu, «quali passi stia compiendo la Regione nella definizione della gestione».

4 Settembre 2013