Porto Torres, no del sindaco all’accorpamento delle Soprintendenze
Beniamino Scarpa: "Nel nostro territorio beni culturali di rilevanza internazionale da difendere e valorizzare"
Un no fermo all’accorpamento delle Soprintendenze per i beni archeologici. Una decisione «che va contro il territorio e che rischia di vanificare tutto il lavoro svolto negli anni per difendere e promuovere un patrimonio culturale di enorme rilevanza». È la posizione del sindaco Beniamino Scarpa sulla decisione del governo nazionale di accorpare le Soprintendenze archeologiche di Sassari e Cagliari in un’unica direzione regionale.
Beniamino Scarpa ha scritto al Ministro dei Beni culturali, al Presidente della Regione e all’assessore regionale alla Cultura per manifestare la propria contrarietà verso il provvedimento di cancellazione della sede della Soprintendenza di Sassari. «La realizzazione di due sedi della Soprintendenza ha un fondamento storico: quello della adeguata tutela di un patrimonio archeologico, artistico e paesaggistico distribuito in un territorio di grande estensione come lo è quello sardo. L’accentramento – afferma Beniamino Scarpa – non può che determinare l’impoverimento economico, culturale e il peso politico e amministrativo dei territori, accentuando la crisi che già attanaglia alcune vaste aree della Sardegna».
Il sindaco sottolinea che «la soppressione della sede di Sassari causerà gravi disagi per il disbrigo delle pratiche amministrative ed è un freno al progetto di valorizzazione del patrimonio storico e archeologico che l’amministrazione comunale, assieme al personale della Soprintendenza, ha portato avanti in questi anni e che ha determinato l’incremento del numero dei visitatori, l’ampliamento della fruizione dei siti, la realizzazione di attività di promozione e l’avvio di progetti educativi per diffondere la cultura nelle famiglie e tra i giovani. Sono attività irrinunciabili per il nostro territorio che, da solo, racchiude al suo interno migliaia di anni di storia e siti di valenza internazionale, come l’Antiquarium Turritano e la città romana di Turris Libisonis, la Basilica di San Gavino e la sua area archeologica, le domus de janas, i nuraghi, il Ponte Romano, le necropoli, un sito paleontologico e uno dei giacimenti archeologici subacquei più importanti del Mediterraneo, quello di fronte all’isola dell’Asinara».
Beniamino Scarpa ricorda, inoltre, che «il Museo archeologico Antiquarium Turritano è in continuità con l’area archeologica di Turris Libisonis poiché ospita unicamente i reperti trovati nel sito. La riforma mette a rischio l’esistenza stessa dell’Antiquarium. Questo fatto è inaccettabile e vanifica tutto l’impegno e le energie che il Comune e la Soprintendenza hanno messo in campo per valorizzarlo». «Chiedo, pertanto, un impegno formale e un autorevole intervento affinché venga mantenuto l’attuale assetto territoriale. L’accentramento delle competenze sarebbe dannoso e controproducente per la delicata tutela del patrimonio culturale della Sardegna. Una precedente e recente esperienza di accorpamento è stata già dichiarata fallimentare ed è durata meno di un anno. Una analoga proposta è, perciò, a maggior ragione – conclude il sindaco – non adeguata ai reali bisogni del territorio».