Posidonia, rimozioni e recupero della sabbia per San Giovanni e Punta Negra

Iniziano oggi le operazioni di rimozione del cumulo storico di posidonia di Fertilia -Punta Negra. Nel frattempo, in questi giorni si stanno concludendo le operazioni di rimozione della posidonia dal primo tratto della spiaggia di San Giovanni, fianco molo Rizzi

Iniziano oggi le operazioni di rimozione del cumulo storico di posidonia di Fertilia -Punta Negra. “Nel frattempo, in questi giorni si stanno concludendo le operazioni di rimozione della posidonia dal primo tratto della spiaggia di San Giovanni, fianco molo Rizzi, non ricompresa interamente nel capitolato di pulizia e che  ha richiesto l’intervento extra con fondi integrativi di bilancio. Entrambe le operazioni son state possibili grazie all’ ultima manovra di giunta di variazione al bilancio voluta dalla maggioranza” – spiegano da Porta Terra.

A Punta Negra l’Assessorato all’Ambiente sta intervenendo con un affidamento all’ Ecocentro Sardegna di Quartu, (già intervenuto la scorsa stagione presso San Giovanni) per il trasporto e trattamento della posidonia,  relativo recupero e restituzione del bene demaniale sabbioso. Già dalla prossima settimana sarà possibile il rientro della sabbia recuperata in questi giorni dal prelievo in atto. I lavori in corso  permetteranno inoltre di far rientrare nel suo litorale di provenienza la sabbia rimasta a Quartu l’anno scorso a seguito delle operazioni di rimozione del cumulo storico di San Giovanni.

“Una spiaggia, quella di Fertilia – Punta Negra – spiega l’Assessore all’Ambiente Andrea Montis  – che negli ultimi anni ha visto sempre più scomparire il suo tappetto di sabbia e che necessitava di un intervento urgente. Si tratta di uno di quei luoghi dove l’eccessiva presenza di posidonia, che vi si spiaggia in esubero per via delle correnti, ha rappresentato più un problema che una tutela”.

Le grosse banquettes depositate in inverno infatti non permettono il deposito di sabbia delle mareggiate apportatrici. Su questo sito saranno necessari da parte dell’Assessorato ulteriori approfondimenti anche per valutare lo stato di salute dei fondali antistanti.

Nella foto: immagine d’archivio

30 Luglio 2020