Premio Villanova Monteleone, ecco il programma
Il 17, 18 e 19 agosto tre giorni di proiezioni con le migliori opere di settore della produzione cinematografica italiana. Numerosi gli eventi collaterali
“Il racconto” sarà il filo conduttore della quinta edizione del Premio Villanova Monteleone per il Documentario italiano. Un racconto fatto attraverso suoni, pagine e soprattutto immagini, le immagini del territorio da un lato e quelle della migliore produzione cinematografica italiana di settore dall’altro.
Saranno tre giorni di proiezioni e iniziative collaterali che il 17, 18 e 19 agosto porteranno nel grazioso centro del nord dell’isola una kermesse ormai consolidata, nata come sezione speciale del Sardinia Film Festival grazie alla collaborazione tra l’amministrazione comunale di Villanova e il Cineclub Sassari Ficc (Federazione italiana circoli del cinema).
Faranno da cornice agli appuntamenti gli spazi suggestivi di Su Palatu, Sa Domo Manna e piazza Piero Arru. Ma grandi protagonisti della manifestazione saranno anche gli incantevoli scenari naturali del territorio, che accoglie paesaggi dal fascino profondo, dal mare della costa occidentale fino ai suggestivi panorami dell’entroterra.
A tal proposito è prevista una Location scouting per far conoscere il territorio ai numerosi autori presenti, per dare luce a una Sardegna alternativa ideale per girare favolosi documentari. Si visiteranno i panorami della costa, l’oasi naturalistica, l’aspro e ammaliante ambiente selvaggio di Monte Minerva, i numerosi siti archeologici e, in chiusura, si proporrà una degustazione di eccellenze gastronomiche locali.
Si parte giovedì 17 agosto alle 18.30 nel Chiosco Ricciolina della spiaggia di Poglina, con l’evento collaterale “Le Pagine Raccontano”, che ospita la presentazione del libro “Verso Sud, Storie di Sardegna in America Latina” di Antonio Muglia e Salvatore Taras. In un dialogo con la giornalista Francesca Arca, i due autori racconteranno aneddoti e curiosità del loro reportage in Sudamerica a caccia di emigrati sardi.
Ma il festival prende il via ufficialmente alle 21, in piazza Piero Arru, con la proiezione documentari in concorso per il segmento “Le immagini raccontano”. Il primo documentario in programma è “Maamoura” di Renato Chiocca, che indaga la visione del futuro dei giovani di una piccola città nuova della Tunisia dopo la Rivoluzione dei Gelsomini.
E dall’Africa arriva un altro tema di grande attualità che non poteva mancare da una kermesse dedicata ai documenti, quello delle migrazioni. Dal continente nero, dall’Asia e dal Medio Oriente oltre 440mila persone cercano di entrare in Europa ogni anno. A fare luce su questi aspetti il corto “Irregulars” di Fabio Palmieri.
“A Life in Chains” di Federica Vairani è un documentario sulla prostituzione e il traffico di esseri umani in Bangladesh. Racconta le vicissitudini di donne e bambine costrette alla prostituzione attraverso la testimonianza diretta delle vittime, soggette a violenza e stigmatizzazione sociale.
Antonio Spanò con il suo “Inner Me” espone le storie di vita quotidiana di Immaculée, Sylvie e Stuka, tre donne congolesi le cui vicissitudini narrano le difficoltà di nascere donna e di vivere l’handicap della sordità in una società ostile a entrambe le condizioni.
Ultima proiezione della serata sarà “Azimut”, lavoro di Emiliana Santoro che tratteggia la vita che scorre dietro le pareti di un palazzo anonimo di Roma, lontano dalla terra e lontano dal cielo, tra solitudine, malinconia e di distanza.
Venerdì 18 agosto l’appuntamento è alle 18.30 a Su Palatu, con “Le Immagini Raccontano – Visioni dal Mondo”. Nell’apposita sala di proiezione gli appassionati potranno visionare una selezione di documentari internazionali fuori concorso.
Alle 21 si ritorna in Piazza Piero Aru con diverse opere dedicate alla Sardegna. “Born of Stone” di Emilio Bellu è un viaggio nel lavoro di Pinuccio Sciola tra San Sperate, la sua casa e il giardino sonoro, per raccontare l’artista al mondo con le sue immagini, i suoni e le parole captate per collegare l’opera alla tradizione sarda.
Ambientato a Porto Torres arriva “R-Esistenze” di Alessandro Mirai e Fabian Volti, interpretato da Francesco Pianti e Maria Gelmino. Nella cittadina portuale nel nord della Sardegna, tre personaggi condividono memorie di un’esistenza, una r-esistenza al presente che guarda al vuoto lasciato, a causa dei profondi traumi di un processo industriale che ha segnato il passato e compromesso il futuro.
A chiudere la serata “The Funeral” di Filippo Biagianti sul sistema delle Caste in India. Un concezione delle classi nata molti secoli fa basata sulla mitologia indù, che separa gli esseri umani in caste sulla base della professione.
La proclamazione del vincitore e la cerimonia di premiazione sono previste sabato alle 21, sul palco di piazza Piero Arru, dove il sindaco Quirico Meloni, al fianco del direttore artistico Carlo Dessì, consegnerà tutti i riconoscimenti.
Si conclude in bellezza con “La musica racconta” in Piazza generale Casula, dove alle 23, Alessandro Zara e il suo Trio Eventi Passati si esibiranno in un concerto acustico, un tributo alla figura indimenticabile di Rino Gaetano, visto come documentarista del suo tempo attraverso le parole e le melodie mai finite nell’oblio.
La manifestazione è organizzata dal Comune di Villanova Monteleone e dal Cineclub Sassari con i patrocini e di contributi di Unesco, Senato della Repubblica, Camera dei Deputati, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Farnesina, Mibact, Regione Autonoma della Sardegna, Presidenza del Consiglio regionale, Sardegna Turismo, Università degli studi di Sassari, Accademia di Belle Arti “Mario Sironi” di Sassari.