“Primarias unica via per il riscatto sociale ed economico della Sardegna”
L'opinione di Gavino Tanchis, segretario cittadino del Partito dei Sardi
Lo strappo del Governo italiano firmato Lega-Movimento 5 Stelle in merito al declassamento dell’Alghero-Sassari, dimostra ancora una volta la scarsa considerazione che la Sardegna detiene nei tavoli romani. L’arteria stradale, che avrebbe completato degnamente una stagione nuova nel sistema della viabilità del Nord Ovest dell’Isola, rendendo più sicuro, moderno e rapido il tratto stradale, oggi vede il veto del governo del “cambiamento Salvini-Dimaio”.
Ciò che ci preme sottolineare è la totale mancanza dei poteri politici di autogoverno in capo alla Regione sarda, sempre più succube di politiche italiane ed europee che poco hanno a che spartire con gli interessi del popolo sardo. Pertanto, davanti all’ennesimo atto discriminatorio nei confronti della Sardegna, diventa vitale la partecipazione di popolo alle Primarias indette per il mese di dicembre, rispondendo con un forte strumento di democrazia diretta all’emarginazione economica e sociale dell’isola ormai divenuta insostenibile.
L’unica via per il riscatto sociale ed economico della Sardegna non può che passare attraverso lo strumento democratico delle Primarias ( si potrà votare on line dal 06 al 16 dicembre), una consultazione che vuole essere un grande momento di partecipazione, dibattito, mobilitazione popolare dei sardi attorno alla definizione non solo di una candidatura per la presidenza della Regione Sardegna ma, ancor prima, di una visione della Sardegna, della sua identità politica, dei suoi poteri, delle soluzioni da elaborare e mettere in pratica per cambiare e migliorare radicalmente la vita di noi sardi.
Ai sardi, per la prima volta, viene concessa la possibilità di fare una scelta: continuare a designare il Governatore nella maniera classica, quella a cui ci hanno abituato da secoli ( ovvero attendere la comodità che il proconsole romano o lombardo scelga chi ci deve governare in Sardegna per poi, durante il mandato, condizionarne ogni decisione), oppure possiamo decidere noi sardi, senza condizionamenti da Roma o Pontida, chi deve amministrare la Sardegna e con quali poteri.