Progetto Punta Giglio, le parole dell’Assessore all’Urbanistica

L'assessore all'urbanistica del Comune di Alghero interviene sul progetto “rifugio di mare”

“Si fa un gran parlare in questi giorni del progetto “rifugio di mare” nel compendio di Punta Giglio; un progetto che si sta realizzando a seguito del bando “Cammini e percorsi” promosso dal MIBACT e, tra gli altri, dall’agenzia del demanio, con il beneplacito anche delle associazioni ambientaliste a livello nazionale. Un percorso iniziato ad Alghero nel 2017 con la firma del protocollo d’intesa tra Comune, nella persona del Sindaco Mario Bruno, e l’agenzia del demanio. Il progetto, corredato da tutti i pareri, quelli inseriti nel procedimento ovviamente, degli organi competenti, è stato istruito dalla parte tecnica del Comune di Alghero, che, dopo una rimodulazione dello stesso, ne ha certificato la compatibilità urbanistica ed edilizia”. Inizia così la nota a firma di Emiliano Piras, assessore all’urbanistica del Comune di Alghero.

“Se da un lato i nobili intenti volti alla tutela dell’ambiente e del paesaggio, seppur conditi da un retrogusto di “integralismo”, sono certamente legittimi, noi ci chiediamo invece, e su questo nutriamo forti dubbi, dove fossero i cittadini “illuminati” (alcuni addirittura impegnati in prima linea con quella maggioranza); altri ora accecati da un’improvvisa voglia di visibilità, e le associazioni che in questo momento si stanno mobilitando, quando questo progetto stava prendendo forma. Il dubbio è che ci sia la volontà di cavalcare politicamente e strumentalmente, una battaglia, senza che molti sappiano, o facciano finta di non sapere, che tutto nasce proprio quando loro o i loro “riferimenti” erano al governo dello Stato, della Regione, del Comune e del Parco di Porto Conte. Sappiano i cittadini che l’amministrazione è sempre attenta sul rispetto delle norme, con un occhio anche verso la tutela dell’ambiente, senza però perdere di vista anche obiettivi che possano portare la città ed il territorio a migliorare l’offerta di servizi per godere della natura, anche attraverso investimenti che non siano necessariamente di natura pubblica”.

“Se i rappresentanti del comitato, soprattutto i più “esperti”, avessero avuto la stessa solerzia anche nel passato, quando si è consumato il “sacco edilizio” della nostra città, nella pessima espansione a partire dagli anni ‘60 con la cacciata dell’architetto Simon Mossa e del suo piano, per far spazio a un freddo e poco lungimirante “programma di fabbricazione” prima e P.R.G. poi, che hanno disegnato una città, oltre le mura storiche veramente deprimente, oggi probabilmente avremmo una città più vivibile; come non ricordare che alcune famiglie facoltose hanno sacrificato il magnifico patrimonio di ville liberty che caratterizzavano l’immediata zona “periurbana” del centro storico, o palazzoni in zone improbabili, in nome, li si, del dio mattone e della speculazione: un vero peccato mortale ! In conclusione, così come è successo recentemente per l’ex Hotel Capo Caccia, l’amministrazione metterà in atto tutte le azioni di sua competenza per vigilare affinché vengano rispettate le normative vigenti e le autorizzazioni ottenute per la realizzazione del progetto; così come esorta che nel dibattito, seppur legittimo e animato, non venga messo in dubbio, anche con illazioni poco edificanti, come invece si è letto in alcuni post sui social, il lavoro e la professionalità degli uffici e dei tecnici del Comune” – conclude l’assessore.

22 Marzo 2021