Promozione turistica dell’isola, l’opinione di Stefano Visconti
Il presidente provinciale di Federalberghi: "Puntare sull’efficacia dei messaggi da rivolgere al mercato"
Il “casus belli” è la presentazione del Progetto Destinazione Sardegna, a cura dell’Assessorato al Turismo Regione Sardegna e presentato da Joseph Ejarque in una successione di incontri aperti a operatori e cittadini comuni, durante i quali, riferendosi a un campione significativo di commenti sui canali social scritti dai turisti al termine della vacanza in Sardegna, emergono punti di forza e punti di debolezza del prodotto turistico nostrano. Evidentemente dal punto di vista settoriale dei propri iscritti, e in attesa di poter esprimere i propri convincimenti nel corso di un confronto qualificato dedicato agli addetti ai lavori, la Federalberghi-Confcommercio Provincia di Sassari prova a contribuire al consolidamento e alla promozione del prodotto turistico sui diversi palcoscenici costituiti dai mercati di riferimento.
“Va detto – inizia il Presidente Stefano Visconti – come peraltro ripreso dall’Assessore Barbara Argiolas in occasione della presentazione del DMO Sardegna ad Oristano, sabato passato, che il prodotto di punta del turismo isolano è quello marino-balneare, capace di drenare in Sardegna l’85% del totale delle presenze turistiche annuali. Sul quel cardine, importantissimo, dopo averlo consolidato, è sicuramente utile al fine della diversificazione del prodotto turistico puntare su altre nicchie complementari al motivo fondante che convince oggi il turista a privilegiare la nostra isola rispetto ad altre località concorrenti: le nostre coste”.
D’altronde, le percentuali di occupazione del posto letto in provincia di Sassari parlano chiaro. Nel 2017, solo a luglio e agosto si è registrato il picco occupazionale, con gli indici sensibilmente oltre il 90% della capienza totale. Ad Alghero, anche giugno e settembre hanno fatto registrare occupazioni oltre il 75%, mentre nel resto della provincia l’indice di occupazione letti non ha superato il 60% in quei mesi. Su maggio e ottobre c’è ancora tanto da fare, visto che le occupazioni sono ovunque sotto il 50%. “Questi dati ci raccontano che – continua il Presidente Visconti – si deve insistere sul consolidamento del prodotto marino balneare, noto più di altri segmenti sui mercati, e maggiormente apprezzato dal turista, visto che ancora può crescere nei mesi di maggio, giugno e ottobre. In altri termini, c’è ancora spazio da saturare sia nei volumi che nell’arco temporale, considerato il clima mite del quale gode la Sardegna anche nei periodi stagionali eccentrici.”
Per meglio proporsi all’attenzione dei mercati, è necessario, dal punto di vista della Federalberghi-Confcommercio Provincia Sassari, creare le condizioni per le quali le strutture alberghiere esistenti, non discriminate in base alla distanza dal mare, possano adeguare i propri standard di servizio a quelli di altre località antagoniste. “In provincia – riprende il Presidente Visconti- gli hotel operanti hanno indici di vetustà elevati, essendo stati costruiti tra la fine degli anni sessanta e i primi anni ottanta. Sono stati realizzati tenendo conto dei bisogni del viaggiatore di quegli anni, non più attuali rispetto ai desiderata odierni. Il varo di una buona Legge Urbanistica, che consenta attraverso incrementi di volumetria a chi esiste di poter adeguare i propri standard alla competizione sul mercato, a nostro avviso non è più rinviabile.”
Per tornare alla promozione dell’Isola, il punto di vista della Federalberghi-Confcommercio Provincia di Sassari è presto scritto: “Strategicamente, punteremmo sul prodotto più qualificato – Continua il Presidente Visconti- più recensito in termini positivi, più noto, perché minore sarebbe l’investimento anche sui territori sia in termini di risorse finanziarie che di arco temporale per il ritorno sullo stesso. Anche in questo caso, si constata dalle interviste fatte ai clienti che le nostre coste vincano la competizione rispetto ad altre peculiarità che pur offre la nostra Isola.” Sull’arco costiero, infatti, anche se non si può generalizzare, operano le imprese che allo stato attuale offrono prodotti di qualità superiore. Per certo, nel medio e lungo periodo, si dovrebbe puntare alla costruzione di prodotti collaterali atti alla diversificazione dell’offerta turistica, che ad oggi non risultano aver raggiunto la maturità sufficiente per poter convincere, da soli, i mercati alla loro scelta.” In fin dei conti, ciò che serve è mostrare il meglio che possiamo offrire. Le nostre coste, e le realtà produttive che esse sottendono, possono costituire traino anche per le nicchie collaterali atte alla diversificazione del prodotto turistico, a patto che non vengano dimenticate nel racconto di chi siamo.