Provincia e tagli, a rischio servizi essenziali: l’appello ai consiglieri regionali del territorio

La riduzione dei trasferimenti operati dalla Regione mette a repentaglio il bilancio di previsione della Provincia di Sassari, il presidente Alessandra Giudici – per evitare tagli clamorosi ad alcuni servizi essenziali – si appella ai consiglieri regionali del territorio, che ha incontrato stamattina nella sala Giunta del palazzo della Provincia.

«In settembre le scuole superiori del Nord Ovest Sardegna non riapriranno». È il concreto pericolo che il presidente della Provincia di Sassari, Alessandra Giudici, ha annunciato di concerto con gli assessori provinciali ai sei consiglieri regionali su sedici complessivamente eletti nel territorio che hanno risposto al suo invito e questa mattina si sono presentati nella sala Giunta del palazzo della Provincia di Sassari. Tra assenze giustificate in anticipo, come quelle di Antonello Peru, Roberto Desini, Michele Azara e Daniele Cocco, e forfait imprevisti, il messaggio in direzione di Cagliari è partito comunque, forte e chiaro. «L’ennesima riduzione dei trasferimenti da parte della Regione, stabiliti dall’allora giunta Cappellacci, ci impediscono di far quadrare i conti e di approvare il bilancio di previsione, a meno di tagli drastici che incideranno su servizi essenziali», è l’allarme sollevato da Alessandra Giudici.

All’appello mancano 5milioni di euro, «senza i quali sono a rischio i servizi di manutenzione ordinaria delle scuole, con tutto ciò che ne deriva in termini di sicurezza e di igiene – aggiunge il presidente – e questo ci costringerebbe a decisioni clamorose, che comunque vorremmo evitare». Altro servizio a rischio è quello legato al trasporto e all’assistenza specialistica e di base per gli studenti disabili. «Anche se non è una funzione delegata alla Provincia ma un servizio effettuato per una nostra precisa scelta politica, sempre meno supportata finanziariamente dalla Regione – è la premessa – siamo difronte alla necessità di interrompere l’erogazione di un servizio del genere, rinunciare al quale è un fatto grave, che rappresenta una limitazione del diritto allo studio», avverte Alessandra Giudici, secondo la quale «significherebbe anche una ulteriore contrazione di posti di lavoro, se pensiamo ai dipendenti delle cooperative che garantiscono questi servizi».

Tagliare da altre parti per finanziare questo impegno non è possibile, è la tipologia di spesa a imporre dove si può tagliare e dove no. Insieme ai servizi forniti dalle cooperativi che supportano gli studenti disabili, sono a rischio quelli forniti dalla Multiss, la società in house, che riguardano soprattutto scuole e strade. Gianfranco Ganau, Marcello Orrù Gavino Manca, Peppino Pinna, Gaetano Ledda e Luigi Lotto hanno garantito il massimo impegno per «individuare le modalità più opportune per recuperare i 56milioni del Fondo unico, che sono fondamentali per la vita delle Province e dei Comuni sardi».

13 Giugno 2014