“Alghero non può diventare un paese per vecchi”
Chiunque vinca le elezioni è giusto che faccia delle scelte. Può capitare che queste scelte non siano capite da tutti e soprattutto da chi non ha votato la coalizione vincente ma, nonostante ciò, un sindaco e la sua giunta non dovrebbero agire contro nessuno, casomai a favore di tutti, anche di coloro che, nella normale dialettica politica, civile e cittadina, hanno sollevato e sollevano delle critiche. Invece sembra di assistere al contrario. Esempi ce ne potrebbero essere diversi, ma io mi vorrei soffermare sulla mancata proposta di “Primavera in Riviera” e più in generale sul settore degli appuntamenti culturali e di spettacolo. Il format che per due anni è stato realizzato ad Alghero con notevole riscontro e successo quest’anno è stato cancellato. Ne sono nate tante polemiche, ma come al solito tutto è stato trascinato quasi esclusivamente sul campo della politica, delle ripicche e dispetti. Almeno cosi è parso. Dunque un livello molto superficiale, senza mai considerare il valore degli appuntamenti proposti che, infatti, poi in forma diversa l’amministrazione sta di fatto (ri)proponendo. Concerto di pasquetta, balconi in fiore, April Jazz e altri momenti che la lungimiranza dei Centri Commerciali, dei negozianti, delle associazioni, del Comune e Meta (passata gestione) avevano messo sotto un unico “ombrello” che avrebbe portato sempre più vantaggi ad Alghero. Dunque più turisti, più economia, più lavoro.
Oggi il vero dramma è l’assenza di occupazione e i giovani sono sempre più costretti ad emigrare. Però l’amministrazione pare non interessata a questi aspetti vitali per la nostra città, oggi quasi un paesotto. Sì un paesotto perché se si agisce per ripicche, gelosie e altre maniere legate forse di più per tutelare il proprio bacino elettoralistico, per una comunità non c’è futuro. Come si fa a non comprendere che è più semplice attrarre un turista (dunque lavoro per gli algheresi) se si propongono dei format vincenti invece che appuntamenti spaiati senza alcuna promozione. Da ricordare che l’assessore Caula ha presentato i concerti del Poco Loco per April Jazz dopo che gli stessi erano già giunti al secondo appuntamento. Fatto molto grave, viste anche le critiche che dai banchi della precedente opposizione, soprattutto di chi sta più a sinistra con minacciose magliette rosse, sono sempre piovute (delle volte anche giustamente) riguardo i ritardi nella promozione e programmazione.
Oggi l’amministrazione di centrosinistra fa peggio. Molto peggio. Fa proprie delle idee già esistenti (svolte anche in locali/ristoranti) e le propone male e in pesante ritardo senza alcuna strategia comunicativa e di marketing finalizzata a richiamare più turisti (dunque lavoro). Il format vincente (da migliorare e implementare negli anni) viene cancellato e poi quando l’amministrazione, specialmente l’assessorato alla Cultura, fa delle scelte sembra di ripiombare a 30 o 40 anni fa. Non ad Alghero, però. Ma in qualche paesotto sperduto. Oppure pare di trovarsi nel rione di qualche anonima cittadina. Nessuno critica la validità dei Tazenda o ad esempio di Piero Marras ma Alghero, visti i collegamenti aerei e soprattutto la sua storia di Porta d’Oro del Turismo Isolano, non deve chiudersi all’Europa (dal nord al Mediterraneo), la Riviera del Corallo non può ridurre la sua proposta culturale e di spettacoli a imitazione a scoppio ritardato rispetto quello che comuni come, ad esempio Villanova Monteleone, Olmedo, i quartieri di Sassari, fanno da 50 anni a questa parte.
Qui non dobbiamo promuovere la “milinzana in forru”, per essere chiari, ma “l’aragosta alla catalana”. E poi la ciliegina sulla torta: Piero Marras, indicato come punta di diamante di questi appuntamenti, suona sabato 26 aprile ad Alghero e domenica 27 aprile (ovvero il giorno dopo a Montresta). Ripeto Montresta. Paese di 200 anime circa che, tra l’altro farà anche i fuochi d’artificio, sempre il sabato 26 aprile. Dunque con Marras neanche l’esclusiva per Alghero, tanto anelata contro la precedente amministrazione dai residuati comunisti, riguardo i concerti. Se per Alghero il modello da imitare per il turismo culturale è Montresta, sempre col massimo rispetto per il paese montano, allora soprattutto per i giovani è meglio fare al più presto le valigie e dire addio a quella che fu la Porta d’oro del turismo isolano. Alghero non può diventare un paese per vecchi.