“Immersi in una palude politico-amministrativa”
Spinti anche da alcune critiche e richieste specifiche, avevamo deciso di attendere a commentare la situazione nella speranza che qualcosa accadesse. Non diciamo quel sbandierato cambiamento che avrebbe dovuto “rivoltare Alghero come un calzino” e che enunciato sempre in campagna elettorale avrebbe dovuto “liberare Alghero”, non si sa da poi da chi o da che cosa, comunque niente di tutto questo è avvenuto. Ci troviamo ancora oggi, dopo quasi un anno e mezzo di amministrazione di centro-sinistra, immersi in una immane palude politico-amministrativa che sta bloccando tutti i settori della città, in particolare l’edilizia e il commercio. Manca una visione generale utile ad attivare progettualità che permettano di creare subito economia e posti di lavoro. Mentre la Riviera del Corallo continua a produrre dati positivi all’aeroporto e nelle presenze, i nostri giovani sono costretti a scappare per cercare un lavoro. Di tutte quelle politiche propagandate dalla sinistra in campagna elettorale per la famiglia e per le giovani coppie non se ne vede attuate neanche l’ombra.
Oggi è palpabile l’aria pesante che si respira in città, una tensione sociale preoccupante che sole, mare e qualche turista non riescono a far dimenticare. Per nostra conformazione continuiamo a puntare il dito contro l’assenza di una vera programmazione in ambito turistico e culturale. Settori chiave, insieme all’artigianato ed enogastronomia, per dare una speranza occupazionale agli algheresi. Invece oggi ci troviamo davanti la mancata promozione degli eventi estivi con la ciliegina sulla torta di un festival, costato decine di migliaia di euro, svoltosi a ferragosto in totale sordina. Dov’è stato il ritorno economico e di immagine per tutti questi soldi spesi? Stesso discorso si potrebbe fare con i fuochi d’artificio, una scelta opinabile, dettata più dal nascondere i veri problemi e “fare turismo con la pancia e non col cervello”. Ancora peggio con la festa di San Michele. Con le precedenti Giunte si era arrivati a richiamare migliaia e migliaia di persone in piazza Sulis, tra cui tanti turisti, in un periodo di bassa stagione, quando è giusto far crescere l’affluenza, non certo il 15 di agosto. Invece oggi ci troviamo per il Santo Patrono un programma, presentato solo 15 giorni prima, “al ribasso”, una serie di appuntamenti “foto-copia” rispetto quanto fatto in passato. Per essere chiari, senza nulla togliere al valore degli artisti, associazioni e operatori presenti in cartellone, ma siamo lontani anni luce da quanto propugnato in campagna elettorale e da quanto anche dei dilettanti saprebbero fare.
Niente, o quasi, è stato fatto in questo anno per dare un vero e forte impulso a dei settori primari per l’economia cittadina come commercio, turismo, cultura, tante parole, conferenze stampa, convegni, e poi la solita distribuzione a pioggia di denari senza però creare un vero e proprio cartellone annuale con tutti gli appuntamenti sportivi, musicali, artistici, di enogastronomia. Su questo ha anche influito la divisione delle deleghe tra cultura e turismo, settori che secondo noi, e lo diciamo da sempre, devono andare di pari passo e gestiti da un’unica figura, non quattro (assessore uno, assessore due, sindaco e meta). La cultura deve produrre turismo, sempre anche quando si realizzano appuntamenti apparentemente di nicchia. Ma nelle situazione in cui ci troviamo oggi, per chiare responsabilità della maggioranza di centrosinistra e anche del Sindaco e della sua Giunta, parlare di queste cose pare forse eccessivo anche se noi non ci arrenderemo mai all’idea che si deve per forza scegliere tra “il pane e le rose”. Come ripetuto più volte: o questa amministrazione, maggioranza ha un sussulto utile a governare e fare il bene degli algheresi oppure liberi la città.