Quale futuro ha il Governo Letta ?
Ho scritto su questo giornale che, pur rispettando e capendo il voto di protesta che ha prodotto una forte affermazione del M5S, non ho alcuna simpatia per Grillo &C. , che considero pericolosi arruffapopoli. Confermo che le loro proposte di cambiare l’Italia, anche se per alcuni aspetti secondari le considero condivisibili, fondamentalmente le trovo pericolose o, nella migliore delle ipotesi, inconsistenti e illusorie. Non voglio annoiare i miei pochi lettori ripetendo cose già trattate.
Ho pure scritto che ritengo il governo Letta l’unico possibile nel quadro che si è formato in Parlamento. Infatti, dopo il fallimento del tentativo di formare il governo PD-M5S, c’era forse qualche altra alternativa? In proposito, mi chiedo: se è una necessità dare un governo al Paese, i partiti o movimenti e i parlamentari, eletti e pagati da noi, che non sentono l’obbligo morale di cercare tra loro i punti di convergenza per assicurare la governabilità di un Paese, per di più in grave crisi, vi pare che vogliano il bene comune o che siano dei cialtroni? Non mi sento, però, soddisfatto neppure da questo governo o, meglio, dalla maggioranza che lo sostiene e che si è manifestata rissosa fin dalle prime battute. Penso, in particolare, alle diatribe che riguardano la riforma elettorale, che tutti dichiarano di voler fare, ma che poi nessuno fa, quasi che ai padroni del vapore le cose stiano bene così come stanno. Spero che il clima migliori, e non mi riferisco solo a quello meteorologico.
Confermo, infatti di credere nella necessità di riforme costituzionali, indispensabili per fare di questo nostro Paese una democrazia partecipativa, efficiente e governabile, indispensabile premessa di un solido sviluppo civile e economico. Mi pare, inoltre, e non sono certo l’unico a pensarla così, che sia indispensabile risanare la nostra spesa pubblica e eliminare gli sprechi inutili. Si era fatta la “spending review”, che non vedo perché non possa essere chiamata “revisione della spesa pubblica”, ma poi tante iniziative si sono arenate cammin facendo. Che fine ha fatto, mi chiedo, l’approvazione di una severa legge anticorruzione che preveda la riconsiderazione del reato di “falso in bilancio”? Quali misure innovative e efficaci sono in programma per stroncare l’evasione fiscale? Le iniziative per il riordino degli incentivi industriali in quale cassetto sono nascoste? A che punto è l’accorpamento delle Provincie e la riduzione degli Uffici Giudiziari? Dove è finita la decisione che lo Stato stabilisca i “costi standard” per le regioni e le autonomie locali, in modo da evitare le aberranti disparità a cui abbiamo assistito soprattutto in fatto di spese sanitarie? A che punto è la normativa sul finanziamento pubblico ai partiti e sul controllo delle loro spese? Si parla ancora della riduzione del numero dei parlamentari e della modifica del parlamentarismo perfetto? C’è ancora qualcuno che pensa a una riforma della burocrazia e alla riduzione ed al controllo dei poteri dei burocrati grandi e piccoli?
Si parla, è vero ,della eliminazione dell’I.M.U. dalla prima casa, e la ritengo logica e giusta anche se non penso che debba riguardare gli alloggi “di lusso” e i ceti più ricchi. Mi chiedo anche quali siano gli indirizzi di politica macroeconomica tesi a vincere la concorrenza dei Paesi emergenti. Si perde tempo, invece, a discutere di “riduzione delle pene per associazione esterna con le organizzazioni mafiose” e di Leggi tese a fottere il M5S. Non sarebbe più importante impegnarsi a trovare i finanziamenti necessari per risolvere definitivamente il problema (vergognoso) degli esodati, a ridurre il carico fiscale delle imprese in modo da far girare più soldi nelle tasche degli italiani e creare posti di lavoro per giovani e padri di famiglia? Io auguro lunga vita al governo Letta e alla sua maggioranza, purché decidano di lavorare e governare sul serio. In caso contrario vedo lo sfascio totale e l’immeritato trionfo del M5S, a meno che non imploda sotto le sue stesse contraddizioni.