Quali Riforme per un ruolo attivo delle autonomie locali?

Dibattito sul ruolo degli enti locali nella Settimana di Cultura per lo Sviluppo e l'Ambiente

Il dibattito politico sulle Riforme Istituzionali, oggi in atto in ambio nazionale e regionale, si rivelerà inadeguato e sterile sin quando non sarà riconosciuto ai Comuni il ruolo di soggetto protagonista nelle scelte di programmazione del territorio e della Regione. Un passaggio-chiave che è riecheggiato in quasi tutti gli interventi dei Relatori, primo tra i quali il Presidente del Consiglio Regionale Gianfranco Ganau,  avvicendatisi al tavolo della presidenza presso la Sala Convegni di Francesco durante il Seminario di Studi su Consiglio delle autonomie locali e regioni autonome: quali riforme per un ruolo attivo in Europa e nel mediterraneo?

La questione delle Riforme istituzionali in Italia ed in Regione sembra come la Tela di Penelope: come viene fatta, è tenuta da parte e poi disfatta. Eppure esse costituiscono il fattore determinante della riorganizzazione del Sistema statuale che necessita di essere reimpostato per poter far fronte alle nuove sfide che la società, progredita in tecnologia e nel sistema delle relazioni socio-economiche, impone ad ogni cittadino e ad ogni soggetto istituzionale ad iniziare dal singolo Municipio fino al Parlamento europeo.

Evidentemente, trattandosi di materia alquanto specialistica, le popolazioni interessate rimangono quasi come estranee rispetto alla tematica delle Riforme istituzionali, ma non è tanto rilevante che il singolo cittadino debba entrare nel merito dei dettagli circa le nuove forme di governo; è invece importante che sia adeguatamente sensibilizzato sugli effetti negativi che un modello di Riforma istituzionale, piuttosto che un altro, potrebbero  compromettere i livelli di democrazia ad oggi conseguiti. La recente tendenza all’accentramento dei poteri da parte dello Stato, dietro la motivazione del contenimento della spesa, è sintomatico di una deriva democratica che va urgentemente arginata.

Non sempre la soppressione di enti, come ad esempio le Province, costituisce il fattore determinante per il risparmio della spesa pubblica. Vanno anche considerati i criteri di gestione delle istituzioni che si vogliono comunque mantenere. Al Seminario di Studi hanno partecipato: Il Prof. Paolo Fois (Diritto Europeo – Università di Sassari), Il Prof. Giovanni Lobrano (Diritto romano – Università di Sassari), gli studenti dell’Istituto Tecnico “A. Roth” coordinati dal Prof . Marco Di Gangi, il Prof. Omar Chessa (Diritto costituzionale – Università di Sassari), il Presidente del Consiglio Regionale On. Dott. Gianfranco Ganau, l’Assessore Provinciale alla Programmazione Rag. Enrico Daga, il Presidente della Commissione Riforme della Provincia Autonoma di Trento Dr. Luca Zeni,  il Presidente dei Comuni Trentini Dr. Paride Gianmoena con il Direttore Generale Dr. Alessandro Ceschi.

Il Seminario di studi è stato occasione per mettere a confronto i sistemi legislativi delle Regioni e Province a Statuto Speciale (particolarmente Sardegna, Sicilia e Trentino-Alto Adige) compresi i riferimenti linguistici che caratterizzano la specialità di queste Regioni. Per tale motivo hanno partecipato anche i rappresentanti di Omnium Cultural di Alghero. La Settimana di Cultura per lo Sviluppo e l’Ambiente prosegue lunedi 5 maggio con una conferenza che si terrà presso la Fondazione META alle ore 18,00 nel corso della quale saranno trattate le tematiche relative alla domanda abitativa ed allo sviluppo urbanistico di Alghero; mentre oggi, domenica 4 maggio, in occasione della Giornata per l’Università Cattolica, si terrà il Concerto, alle ore 19,00 presso la Chiesa di S Paolo, con la “Coral Alguer Terra Mia” e il duo Violoncello-Pianoforte Nurchis-Lambroni .

4 Maggio 2014