“Un disastro il sistema idrico in Sardegna, ora di chiudere i conti con l’esperienza Abbanoa”
«Il sistema idrico in Sardegna è un disastro, è ora di chiudere i conti con la pessima esperienza di Abbanoa e di valutare se davvero un gestore unico per tutta l’isola sia la soluzione migliore». È la bocciatura senza appello del consigliere regionale del Partito Democratico, Valerio Meloni, nei confronti della società che dal 2005 gestisce i servizi idrici al posto dei Comuni. «Si tratta di un sistema palesemente ingovernabile, Abbanoa produce perdite consistenti che la Regione riesce a malapena a tamponare, ma non a ripianare», è la riflessione del consigliere sassarese.
«Se almeno questo fosse il prezzo da pagare per un servizio altamente efficiente, sarebbe un sacrificio ancora comprensibile», spiega ancora Valerio Meloni. «Invece basta leggere i giornali per scoprire che ogni giorno interi territori provinciali devono fare i conti con i disagi e i disservizi di un sistema fatiscente e con l’impossibilità di ottenere spiegazioni certe in tempi ragionevoli», rincara Meloni, secondo il quale «tutto questo, oltretutto, stride con la solerzia e la tempestività con cui Abbanoa esige la massima puntualità nei pagamenti, anche di fronte a bollette forfetizzate sul conto delle quali è praticamente impossibile chiedere spiegazioni o, men che meno, dilazioni».
Alla luce di tutto ciò, «mi chiedo se davvero sia ancora accettabile che resti in piedi una struttura che esercita i propri diritti con metodi coercitivi, violando la carta dei diritti dei consumatori, privando i cittadini di un bene primario come l’acqua senza preavviso e ritenendo di non dover dare spiegazioni – insiste il consigliere regionale – così come pensa di non dover rendere conto a nessuno del cattivo funzionamento del sistema idrico».
A conti fatti, «forse era migliore e più funzionale il vecchio sistema dei fontanieri comunali – suggerisce Valerio Meloni – probabilmente oggi per i Comuni non sarebbe più un problema gestire quei servizi attraverso sistemi computerizzati di controllo e bollettazione». Un passo indietro che «restituirebbe senso alle battaglie che si fanno per l’autonomia e la peculiarità di ciascun territorio – conclude l’esponente sassarese del Pd – rivendichiamo fieramente le diversità di ogni area, e mi pare evidente che oggi il sistema per la gestione di un bene prezioso come l’acqua, così come è strutturato in Sardegna, sia fallimentare».