Racconti e ballate della Scozia: ad Alghero tre giorni di laboratorio e performance
Un laboratorio di tre giorni ad Alghero dal 22 al 24 maggio, organizzati da Archivi del Sud presso la Biblioteca San Michele, con una performance finale a ResPublica.
Nell’ambito dei seminari “Le Mille e una Voce” organizzati ad Alghero da Archivi del Sud in collaborazione con la Biblioteca San Michele, dal 22 al 24 maggio si terrà un laboratorio su “Racconti e ballate della Scozia” guidato da Linda Williamson e basato sulle raccolte pubblicate da Duncan Williamson (1928-2007), considerato il più grande storyteller scozzese.
Nella giornata finale, il 24 maggio (ore 20.00), la stessa Linda Williamson terrà una performance di narrazione aperta al pubblico, presso ResPublica. Il laboratorio si inserisce in un percorso di formazione all’arte della narrazione orale che si rivolge a diversi destinatari, interessati sia per le possibili applicazioni nella propria professione (insegnanti, educatori, attori, mediatori culturali, guide turistiche), sia per il semplice piacere di ascoltare e continuare a tramandare questa antica arte, che non ha mai perduto il suo fascino neanche nella nostra epoca ipertecnologica.
Il programma del laboratorio, che si svolgerà presso la Biblioteca San Michele da lunedì 22 a mercoledì 24 maggio, è articolato in sessioni di 3 ore la mattina e il pomeriggio (10-13 e 16-19) per un totale di 18 ore. Linda Williamson presenterà per ogni giornata i temi fondamentali del repertorio di Duncan Williamson e della tradizione dei “travellers” delle Highlands scozzesi. Si parlerà dei modi di vita di questa comunità nomade, dei suoi valori e delle modalità di trasmissione del patrimonio orale composto di narrazioni e ballate. Si parlerà delle tradizioni del Natale e di Halloween, della figura di Jack che sfida il diavolo, di creature soprannaturali che popolano le terre del Nord, dagli elfi ai troll e al misterioso popolo degli uomini-foca.
Sarà un laboratorio anche pratico, dove i partecipanti saranno invitati al termine a raccontare, a loro volta, storie popolari sia della Scozia che della Sardegna, due terre che hanno tanti punti in comune. Il laboratorio si svolgerà in inglese e italiano. Sarà un’immersione nell’immaginario nordico, così ricco di figure, motivi e intrecci che hanno ispirato tante opere della letteratura e del cinema, in quel genere che oggi viene definito “fantasy”. All’origine di queste opere di grande successo (da “Harry Potter” al “Signore degli Anelli”) sta l’opera per lo più oscura dei tanti narratori popolari, per lo più analfabeti, che attraverso i secoli hanno custodito e tramandato, soltanto attraverso la loro voce, un patrimonio prezioso di racconti popolari, a volte semplici narrazioni, a volte ballate e canzoni con l’accompagnamento di strumenti, come l’incantevole arpa celtica.
Il caso di Duncan Williamson è particolarmente significativo per il riconoscimento ufficiale del ruolo degli storytellers nella costruzione del patrimonio culturale di una comunità. Grazie alla moglie Linda Williamson, che inizia la sua ricerca per una tesi universitaria, il repertorio di storie raccolte da Duncan nel corso di tutta la sua vita è stato pubblicato e ha varcato le porte dell’ambiente accademico, dove ha ricevuto riconoscimento ufficiale. La narrazione orale oggi occupa un ruolo centrale nella vita culturale di Edimburgo, città europea della letteratura, anche grazie all’attività del Centro Internazionale dello Storytelling, che Duncan Williamson ha contribuito a fondare, collocato simbolicamente nel centro della capitale scozzese e luogo di incontro per i narratori e le storie di tutto il mondo. La separazione tra cultura subalterna e cultura egemone, secondo le categorie care a Gramsci, viene in questo caso superata attraverso una operazione di progressivo inserimento degli storytellers nella vita culturale della città, senza nessun complesso di inferiorità rispetto alla letteratura scritta e d’autore.
Anzi, la letteratura colta riconosce l’importanza fondamentale dei narratori popolari, i cui nomi vengono ricordati e tramandati come si fa con i poeti e gli scrittori. Non è un caso che Duncan Williamson fosse amico di Hamish Henderson, grande poeta, folklorista e traduttore dell’opera di Gramsci in inglese. Insieme contribuirono ad una grande stagione di recupero del patrimonio culturale popolare della Scozia, per la trasmissione alle giovani generazioni e per la diffusione internazionale. Linda Williamson, dopo anni dedicati alla ricerca e alla pubblicazioni, oggi si alla trasmissione attraverso le performance di storytelling che tiene continuamente in Scozia, rivolte al pubblico di adulti e di bambini, e attraverso laboratori che tiene anche all’estero.
Al termine del laboratorio ad Alghero, la narratrice terrà una performance dedicata principalmente ad alcune delle più famose ballate scozzesi, che sarà ospitata presso ResPublica (ingresso libero, Via Simon). Il repertorio in questo caso presenterà: la ballata di “True Thomas”, famoso veggente del XIII secolo, che ricevette il dono della profezia dopo un viaggio di sette anni con la Regina degli Elfi; la ballata di “Lady Margaret” che libera il suo amato dalla Regina delle Fate nella notte di Halloween; “Hind Horn”, variante scozzese di un racconto popolare molto diffuso nel mondo; la ballata di “Fair Maid’s Tresses” di origine gaelica di un’isola delle Ebridi, appartiene alla serie di storie sugli uomini-foca della tradizione celtica. La narratrice terminerà quindi con un omaggio alla sua origine statunitense, nel raccontare la leggenda della nascita della Via Lattea o “Come l”Orso Grizzly scalò la montagna”.
Per il laboratorio è prevista una quota di partecipazione, mentre l’ingresso alla performance di narrazione è libero. Per informazioni è possibile inviare una mail all’indirizzo di posta elettronica [email protected]
19 Maggio 2017