Lettera di Raffaele Cadinu all’ex Sindaco
Riportiamo la lettera aperta indirizzata all’ex Sindaco Marco Tedde dal tecnico Raffaele Cadinu, a suo tempo incaricato dalla stessa Amministrazione per il controllo della gestione del sistema depurativo della città.
Illustrissimo ex Sindaco Marco Tedde
non Le chiedo come va dopo la sconfitta elettorale ma vorrei precisarLe alcuni punti, suffragati da una serie di atti pubblici che punto per punto Lei sicuramente avrà dimenticato, inerenti l’altro incubo che, visti i Suoi reiterati interventi in merito, ancora oggi continua ad affliggerLa, facendoLa aggrappare con una precaria difesa alla soluzione rappresentata dal “nuovo sedimentatore” propinato dall’Assessore Nonnis, descritto come l’ultimo anello mancante del meraviglioso depuratore di San Marco, ma vengo immediatamente al dunque: Ho avuto modo di sincerarmi da anni, ascoltando le discussioni in consiglio comunale e leggendo i giornali, circa la Sua proverbiale sicurezza, più elevata di quella dei Suoi Assessori delegati e dei Dirigenti, di fronte all’evidenza contraria quando, davanti alle numerose interrogazioni comunali e regionali in merito alle problematiche conseguenti alla “delocalizzazione” del depuratore cittadino in altra sede Lei, come un Condottiero a capo dell’esercito vincente, si prendeva cura di difendere un progetto presumibilmente monco, non ascoltando invece le critiche e i consigli della restante parte della collettività: Le ricordo infatti che il Sindaco è il rappresentante di tutti i cittadini e non di una parte di essi. Per quasi dieci anni infatti il problema del nuovo depuratore è stato considerato sempre e sistematicamente “cosa Vostra” con i risultati oggi all’evidenza non solo dei cittadini che ha rappresentato ma purtroppo di tutta la nazione. Ho sempre preferito un mio Rappresentante Eletto più umile, e così ha sicuramente convenuto con l’ultimo voto anche l’elettorato algherese, stufo non solo della marea gialla ma dell’intero sistema basato sul motto “ora comando io tutto il resto non conta”. Ma ci voleva proprio tanto ad ammettere qualche colpa?, una terapeutica lettura evangelica per tempo Le avrebbe ricordato la famosa frase “chi è senza peccato scagli la prima pietra”, e con senno Lei non ne avrebbe scagliato mai alcuna. Invece è dalla posa della prima pietra del nuovo depuratore che Lei, immemore della parabola, ha scagliato e continua a scagliare massi contro tutti, solo che un calcolo balistico sbagliato ha fatto si che qualcuno di questi, certamente scagliato male, Le sia caduto rovinosamente addosso. Così come la famosa Signora Longari che cadde sull’uccello Lei è caduto, elettoralmente si intende, dentro il nuovo depuratore che pur depurando “quasi” benissimo, certamente qualche problema lo ha sia tecnico sia amministrativo, sta infatti ad altri organi preposti, peraltro già al lavoro da tempo, stabilire il quanto e il come. Vorrei sottolinearLe in merito che il progetto del nuovo depuratore finanziato, approvato e realizzato dall’Amministrazione che Lei ha rappresentato, di concerto con gli Enti che proprio oggi sono in conclave con il Suo Successore, doveva per Legge essere un’opera accantierabile, cioè completa in tutti i suoi risvolti tecnici e normativi approvati; cioè l’opera progettata, costruita e collaudata deve essere perfettamente funzionante in tutte le sue parti. Lei lo immagina infatti un fabbricato con le fondazioni che non reggono e che una volta costruito il progettista Le dice: «dobbiamo aggiungere altre fondazioni ora che è costruito poiché prima non avevamo i soldi necessari per farle tali da reggere la costruzione». Non sostenga infatti la tesi, scagliando l’ennesima pietra in aria che le cadrà sistematicamente addosso, che non sono bastati i soldi e che il progetto era incompleto, poiché tale affermazione conferma invece palesemente un ennesimo errore progettuale, e quel che è peggio, per Lei, per i progettisti, per il Responsabile Unico del Procedimento, per tutti gli Enti coinvolti compresa la Direzione del Distretto Idrografico della Sardegna, che il depuratore con l’aggiunta di un sedimentatore è stato adeguato alle reali esigenze depurative, cioè era sottodimensionato. Per meglio intenderci il nuovo sedimentatore non serve per un ulteriore trattamento dei reflui depurati, ma si aggiunge parallelamente agli altri esistenti aumentando di fatto la potenzialità del tutto. Le ricordo che Lei, così come i progettisti e l’intero settore dei lavori pubblici, che Lei ha avuto modo di sovrintendere anche in qualità di Assessore ad Interim nella fase ultima del Suo mandato, che aveva piena conoscenza e coscienza della soluzione tecnica necessaria per aumentare la capacità depurativa di un impianto di depurazione. Si ricorderà sicuramente che umilmente il sottoscritto, per risolvere il problema della puzza del Mariotti, in qualità di tecnico incaricato per il controllo della gestione proprio dall’Amministrazione che Lei ha rappresentato, Le propose ed attuò per il tramite dell’allora Assessore al Servizio Idrico Integrato, del Dirigente e di concerto con la Società che gestiva l’impianto, la costruzione di un ulteriore sedimentatore parallelo al primo, in attesa del nuovo impianto di depurazione che doveva essere costruito da li a tre anni. Dovrebbe ricordarlo sicuramente poiché tra le lamentele degli abitanti del circondario c’erano anche le Sue: abitante quasi dirimpettaio dell’impianto Mariotti. Occorreva fare poche cose e io le feci, scusando il gioco di parole, solo che ciò che io feci eliminarono il problema aumentando la reale capacità dell’impianto Mariotti che con le modifiche passò da 70.000 a 110.000 abitanti equivalenti, esattamente 32.500 abitanti equivalenti in più del progettato depuratore San Marco, avente una potenzialità di 77.500 abitanti equivalenti. Del nuovo dimensionamento del Mariotti fu predisposta una regolare pratica di nuova autorizzazione allo scarico, Lei lo ricorderà sicuramente, e se non lo ricorda glielo ricordo io, facendoLe presente che le autorizzazioni per lo scarico erano a Suo nome così come prevede la Legge, e che quindi Lei era perfettamente a conoscenza del fatto che il progetto definitivo ed esecutivo, che ancora doveva essere presentato, avrebbe dovuto essere rispondente alle normative in vigore, compresa anche quella che credo La assilli da un po’ di tempo, e cioè la necessaria Valutazione di Impatto Ambientale per tutti i depuratori aventi una potenzialità superiore a 100.000 abitanti equivalenti….
Certamente non era il solo ad avere questa responsabilità, Lei aveva delegato gli Assessori, vi era un Dirigente e vi era anche un Responsabile Unico del Procedimento, cioè una serie di figure prevista dalla Legge per la tutela dell’intera collettività, e non solo di quella parte di essa che La sosteneva, elettoralmente si intende. Per la stessa ragione immagino il tormento che Lei ha avuto, come Sindaco di tutti, quando Le hanno presentato le interrogazioni ufficiali con “richiesta di risposta scritta”, nelle quali si evidenziavano potenziali problematiche, e in Consiglio Comunale Lei doveva sostenere, con l’aiuto a dir la verità poco consistente, dal punto di vista tecnico si intende, degli Assessori ai lavori pubblici da Lei delegati: 1) che il nuovo depuratore era migliore del vecchio nonostante il palese sottodimensionamento da Lei conosciuto in quanto titolare dell’Autorizzazione allo Scarico; 2) che lo scarico nel rio Filibertu era solo uno scarico di emergenza; 3) che tutta l’acqua sarebbe andata in agricoltura; 4) che l’acqua eventualmente immessa nella laguna del Calich, che non è uno stagno, non avrebbe causato alcunché in quanto perfettamente depurata. Ebbene una sequela di problemi, mi duole ricordarLe evidenziati almeno sei anni prima della costruzione del nuovo depuratore di San Marco, arenati nella spiaggia di Alghero sottoforma di alghe morte e di marea gialla, alla mercè di tutti i cittadini, dei bagnanti, dei giornalisti locali e dei quotidiani nazionali. Per questi motivi ho deciso di scriverLe, anche se mi ero ripromesso di non farlo se non per cause di forza maggiore, ma leggere sui quotidiani il Suo articolo ironico e quasi beffardo nei confronti di Legambiente e del suo rappresentante locale, che in maniera moderata ha cercato di minimizzare i problemi a favore dell’intera collettività e della stagione turistica balneare oramai compromessa, mi ha obbligato a trasmetterLe quest’epistola per rimarcarLe che sarei anche disponibile ad approfondire con Lei, esclusivamente in pubblico, ciò che le ho sinteticamente illustrato con la presente. So che certe cose Lei nemmeno le accetta ma se dovesse acconsentire, sarebbe un bel modo per dimostrare a tutti quelli della Sinistra e del Centro che non La hanno votata, e a quegli invidiosi giornalisti venduti che e’ vero il contrario di quello che affermano. Il fatto che io sia un libero cittadino e non un uomo di partito non Le sembri un modo per fare campagna elettorale populistica visto che le elezioni si sono appena concluse, tristemente per Lei mi permetta di ricordarLe. So comunque benissimo che Lei certe cose non le tollera e che la parità dei diritti, l’incorruttibilità, la specchiata verità e l’assoluto impegno sono le sole strade che Lei come me percorre da sempre.
Con rispetto