Rally Italia Sardegna, presentata la 21^ edizione
Svelati anche gli ultimi dettagli della prossima tappa italiana del Mondiale Rally, attesa sugli sterrati dell’Isola dei Quattro Mori dal 30 maggio al 2 giugno.
Presso la sede centrale dell’Automobile Club d’Italia è stata presentata la 21^ edizione del Rally Italia Sardegna, tappa italiana del FIA World Rally Championship in programma dal 30 maggio al 2 giugno. Con base principale ad Alghero, la gara organizzata dall’Automobile Club d’Italia rappresenterà la sesta tappa per la serie iridata e metterà alla prova gli 87 equipaggi iscritti con un percorso tradizionale, estremamente selettivo e spettacolare, disegnato su oltre 260km cronometrati di strade sterrate per 16 prove speciali raccolte nel nord della Sardegna.
Ad illustrare le caratteristiche del RIS24 sono stati il Presidente dell’Automobile Club d’Italia Angelo Sticchi Damiani, Angelo Francesco Cuccureddu Assessore del Turismo, Artigianato e Commercio Regione Autonoma della Sardegna, Mario Conoci Sindaco di Alghero, Giulio Pes di San Vittorio Presidente ACI Sport Spa e Presidente AC Sassari, Antonio Turitto General Manager del Rally Italia Sardegna. Ad arricchire la conferenza anche la presenza del giornalista RAI Marco Lollobrigida, che ha sottolineato l’attenzione mediatica riservata al Rally Italia Sardegna anche da parte dell’emittente nazionale, che offrirà al pubblico diversi collegamenti in diretta su RAI2 e RAI Sport.
Angelo Sticchi Damiani, Presidente Automobile Club d’Italia: “In questo ventennio sono successe tante cose. La scelta di spostare il Rally d’Italia dalla Liguria alla Sardegna è stata un’impresa complessa, difficile da realizzare, ma alla fine si è rivelata vincente. Siamo riusciti a raggiungere l’obiettivo grazie alla Regione Sardegna, che ha contribuito sostanzialmente a sostenere oneri e costi, poiché da soli non sarebbe stato possibile. La Sardegna ha riconosciuto subito il valore di questo evento, e si è impegnata costantemente insieme a noi per realizzarlo e farlo crescere fino ad oggi. Attualmente nel nostro Paese non ci sono alternative e disponibilità di gare e strade sterrate paragonabili a quelle della Sardegna”.
Angelo Francesco Cuccureddu, Assessore del Turismo, Artigianato e Commercio Regione Autonoma della Sardegna: «Nonostante la gente creda il contrario, la Sardegna è una delle regioni meno turistiche d’Italia, al decimo posto nella graduatoria. Il turismo incide sull’8% del PIL sardo mentre su quello nazionale è del 12%. Per questo vogliamo cercare di ampliare la stagione turistica e la Regione ha scelto che lo sport come volano. Da ex sindaco posso dire che le strade sterrate non sono facili da mantenere, ciononostante resistiamo anche perché il piano paesaggistico regionale ci vieta di asfaltare le strade sterrate e di abbattere i muretti a secco. Ma l’interesse nel preservare le strade sterrate è incentivato anche dalla volontà di mantenere il Rally d’Italia in Sardegna e garantire un percorso che ha pochi paragoni anche a livello internazionale. Ci aspettiamo di vedere delle belle immagini da parte dei media, come ampiamente fatto in passato, che rendano al massimo l’investimento promo pubblicitario effettuato per la nostra isola che ci aspettiamo di mantenere a lungo nel tempo».
Giulio Pes di San Vittorio, Presidente ACI Sport spa e Presidente AC Sassari: «Voglio raccontare un episodio, il presidente del Consiglio Regionale della Sardegna Piero Comandini mi ha recentemente ricordato che in Sardegna abbiamo due eccellenze sportive, il rally mondiale e Luna Rossa. Un riconoscimento fondamentale anche per gli investimenti fatti in questi anni dall’ACI e per la ricaduta che riversa sul territorio, che andremo a monitorare ancora una volta anche quest’anno grazie ad uno studio ad hoc dell’Università di Sassari. Oltre al Rally Italia Sardegna, tanti altri eventi sono stati supportati dalla Regione quindi ci auguriamo che lo siano anche in futuro. Ringrazio inoltre la prefettura di Sassari e tutte le forze dell’ordine che ci supportano durante la manifestazione».
Mario Conoci, Sindaco di Alghero: «Voglio ringraziare il Presidente Sticchi Damiani per la sua volontà nel supportare e volere il rally mondiale in Sardegna, un’eccellenza che dobbiamo mantenere cercando di sensibilizzare sempre di più i territori grazie all’importante e fondamentale supporto dell’organizzazione di ACI. Gli eventi sportivi creano promozione turistica ed economia, Alghero ha ospitato tante manifestazioni sportive, a breve avremo anche un torneo preolimpico di pallanuoto, ma il WRC resta l’evento di punta per la nostra città, che abbiamo condiviso alternandoci con Olbia, una collaborazione che è una bella dimostrazione di come la nostra isola punta a crescere tutta insieme, perché i nostri competitor sono altrove in Italia e all’estero. Vi aspettiamo in Sardegna per godervi questo spettacolo».
Antonio Turitto, General Manager Rally Italia Sardegna: «Io dico sempre che noi giochiamo con le macchinine per produrre valore, e attualmente queste portano a 13 milioni di euro il valore media certificato da Nielsen per il RIS. Quest’anno in sole 48 ore ci sarà una battaglia entusiasmante su 266 km cronometrati, una sfida che è stata colta dagli iscritti ben 87, tra cui 18 Junior e 43 prioritari, un numero per cui molti equipaggi soprattutto sardi ed amatori rischiavano di stare fuori, senza alcuni accorgimenti studiati con la federazione internazionale. Avremo telecamere fisse che monitoreranno il pubblico sulle prove, e poi dei sensori fornitici da un’azienda sarda WIData che ci diranno quanti spettatori ci saranno per poter così gestire meglio la sicurezza. Il parco assistenza sarà ospitato ad Alghero, ringrazio i Comuni e gli enti pubblici e privati che collaborano con noi, e ci dispiace molto quando a qualcuno dobbiamo dire di no. Ringrazio poi anche un partner per noi molto importante, l’Esercito Italiano che sarà con noi nella giornata finale del 2 giugno».
L’edizione 2024. Riavvolgendo indietro il nastro, vent’anni fa a quest’ora il Rally Italia Sardegna era ancora un’incompiuta, visto che la gara si è disputata per la prima volta nell’ottobre del 2004. Dunque sarà un’edizione legata alla tradizione, ma che rispetto al recente passato presenta alcuni cambiamenti con diversi remake. La principale novità sarà il ritorno della base della manifestazione ad Alghero, mentre la più importante riguarda il suo percorso con un format compatto, in base ad una deroga che la Sardegna ha ottenuto dalla FIA, per correre e testare un format di evento più concentrato. Saranno in totale ben 34 le nazionalità diverse rappresentate nuovo record per la manifestazione a conferma dell’internazionalità dell’evento, ed a testimonianza di quanto il rally mondiale sia un importante palcoscenico che promuove la Sardegna in tutto il mondo (Italia, Finlandia, Belgio, Svezia, Irlanda, Estonia, Giappone, Gran Bretagna, Principato di Monaco, Francia, Spagna, Lussemburgo, Russia, Bulgaria, Bolivia, Argentina, Perù, Repubblica Céca, Polonia, Paraguay, Germania, Svizzera, Austria, Australia, Turchia, Croazia, Messico, Cile, Brasile, Kazakistan, Sud Africa, Oman, Romania, Grecia). Sarà presente una nutrita rappresentanza di ben 21 equipaggi italiani (dei quali 8 sono sardi), seguiti dai francesi con 9 iscritti, sono invece 5 gli spagnoli, 4 i finlandesi e gli éstoni, con poi a seguire tutti gli altri. L’avventura del Rally Italia Sardegna 2024 inizierà giovedì 30 maggio con la cerimonia di partenza e la parata cittadina ad Alghero, per poi proseguire venerdì 31 con lo shakedown di Ittiri in programma alle ore 8.01, e lo start nel pomeriggio alle 13.30 con la partenza della prima tappa. La conclusione è prevista domenica 2 giugno intorno alle ore 13 dopo la classica power stage di Sassari Argentiera che ha da sempre regalato tanti colpi di scena.
La storia. Nelle 20 edizioni sinora disputate, il Rally Italia Sardegna si è svolto dal 2004 al 2013 con la base della manifestazione in Gallura ad Olbia. Poi dal 2014 al 2020 si è spostato nel nord ovest dell’isola ad Alghero, con la cittadina catalana che ha avuto il grande merito di dare nuova linfa alla prova iridata tricolore. Grazie soprattutto alla prestigiosa location del service park nel porto turistico, il più bello del mondiale, e poi per la power stage dell’Argentiera, il tuffo nelle acque del porto dei vincitori, ed infine per il grande indotto di pubblico al service park vista la maggior popolazione presente in quella zona dell’isola. Ma i rally con la erre maiuscola sono nati in Sardegna in Gallura alla fine degli anni ’70 nel 1978, con il mitico Rally Internazionale della Costa Smeralda e la sua storica location al molo di Porto Cervo. A cui Olbia grazie alla lungimiranza del suo sindaco Settimo Nizzi aveva avuto il merito di affiancarsi, sin dalla prima edizione della prova mondiale svoltasi nel 2004. Una location che si è riproposta due anni fa nel 2021 e poi l’anno scorso, e che aveva offerto una maggior vicinanza alle speciali del Monte Acuto e dell’alta e bassa Gallura. La politica regionale sarda ha definito il principio dell’alternanza tra Alghero e Olbia, ma il mondiale “made in Sardinia” dovunque si corra offrirà sempre uno spettacolo da non perdere, vista l’eccezionale selettività e bellezza dei suoi sterrati davvero unici al mondo