Rio Salvino, la Provincia al Comune di Castelsardo: «competenza è vostra»
L’assessore provinciale dell’Ambiente, Paolo Denegri, trae spunto dalla vicenda del Rio Salvino di Castelsardo per chiarire norme alla mano la divisione di competenze tra enti locali in materia di pulizia dei corsi d’acqua.
«Alla Provincia compete la pulizia dei corsi d’acqua che ricadono nel territorio di più Comuni, ma se si tratta di corsi d’acqua che ricadono nel territorio di un solo Comune, la sua pulizia spetta all’amministrazione comunale, a maggior ragione quando a ostruire l’alveo sono anche i rifiuti». Così l’assessore provinciale dell’Ambiente, Paolo Denegri, replica alla posizione assunta nei giorni scorsi dal sindaco di Castelsardo, Franco Cuccureddu, a proposito del Rio Salvino.
«Avevamo già comunicato all’amministrazione comunale di Castelsardo che, in base all’articolo 61 della legge regionale 9 del 2006, che stabilisce la suddivisione di funzioni e compiti degli enti locali, la Provincia non ha alcuna competenza su quel corso d’acqua che si trova in Comune di Castelsardo», precisa ancora Denegri. «L’intervento di qualche anno fa cui si fa riferimento era stato possibile grazie a un finanziamento statale ad hoc – precisa l’assessore – e non può quindi considerarsi come elemento da cui trarre una regola generale».
Per evitare sterili polemiche sull’argomento, su cui c’è comunque bisogno di una maggiore chiarezza anche dal punto di vista normativo, «solleciteremo la Regione affinché si pronunci in maniera chiara e definitiva sull’assetto delle rispettive competenze degli enti locali in materia di difesa del suolo – assicura Denegri – reiterando una richiesta già formulata nel dicembre 2013 alla direzione generale della presidenza della Regione, senza peraltro avere mai alcun riscontro».
Nel frattempo, è l’ultima specificazione dell’assessore, «stiamo procedendo alla progettazione esecutiva degli interventi di manutenzione per una serie di fiumi del territorio caratterizzati da rilevante grado di pericolosità, per un investimento complessivo di 600mila euro».