Rivalsa di Diana: L’era Cappellacci deve finire
Dichiarazione del Capogruppo Giampaolo Diana. “Questi anni in Consiglio Regionale, certamente una cosa l’hanno insegnata: la Sardegna non puo’ permettersi il lusso di affidare il suo futuro ancora a Cappellacci e al centrodestra. Il momento è drammatico. La crisi economica senza precedenti ha prodotto tanto malessere sociale da determinare in talune situazioni problemi di ordine pubblico. Il senso di responsabilità delle organizzazioni sindacali confederali, delle amministrazioni locali, dell’arcipelago del volontariato, hanno finora arginato almeno in parte, una deriva sociale che poteva risultare senza controllo.
Il centrosinistra deve interpretare il bisogno di cambiamento per ridare speranza alla parte più debole dell’isola. Perciò serve abbassare i toni della polemica interna e concentrarsi sulla proposta di governo della Sardegna che consenta ai sardi di guardare al futuro con prospettiva positiva. Certo, senza eludere i problemi ma nemmeno pensando di mettere in discussione la legittimità e il risultato delle primarie del centrosinistra e le regole per le stesse sottoscritte dall’intera coalizione. Questo no! A nessuno è permesso!
Il centrosinistra si ritrovi, discuta senza pregiudizi sulle cose da fare e promuova immediatamente un confronto con i sardi, con i sindacati, con le rappresentanze datoriali, con la consulta dei giovani, con i disoccupati, con le Università, con il sistema delle autonomie locali, con gli intellettuali, con tutti coloro che hanno voglia di dare il proprio contributo per cambiare la Sardegna cancellando il disastro lasciato dal centrodestra e Cappellacci. Lunedì si riprenda da questo. Abbiamo il dovere politico e direi, morale, di offrire una speranza alla nostra gente. Dobbiamo parlare e indicare sul come, e attraverso quali politiche, ricostruire una società di diritto. Diritto al Lavoro, allo studio e all’istruzione, alla mobilità da e per la Sardegna e tanto altro ancora. Non è tempo di divisioni così come non c’è più tempo da perdere in discussioni estenuanti che nessuno capisce più. Facciamo diventare i quattro mesi che ci separano dalle elezioni una fucina di idee, progetti e protagonismi per la Sardegna.