«I rom sono antipatici a quasi tutti, ma è assurdo che nessuno stia dalla loro parte»
Lo scrivono in una lettera aperta il senatore Manconi, Alessandro Bergonzoni, Anna Foa, Gad Lerner, Ermanno Olmi, Moni Ovadia e Santino Spinelli: "Oggi i rom sono tragicamente soli".

È Luigi Manconi, senatore sassarese del Partito Democratico e sociologo in prima linea nel campo della difesa dei diritti umani, a riaprire la discussione sul modo in cui viene “raccontato” l’universo rom e sinti. Manconi è infatti il primo firmatario di una lettera aperta nella quale si affronta il problema “culturale” del peso dei pregiudizi e della strumentalizzazione politica nel rapporto con le comunità rom.
Il testo è co-firmato da Alessandro Bergonzoni, Anna Foa, Gad Lerner, Ermanno Olmi, Moni Ovadia e Santino Spinelli e lancia una campagna dell’associazione “A buon diritto”:
Del resto, solo la settimana scorsa Manconi aveva pubblicato su Internazionale un’analisi molto interessante sul modo in cui è “percepita” la questione rom: “Ogni occasione può essere utile per provare a smontare quella macchina di pregiudizio e di stigmatizzazione, di stereotipi e di luoghi comuni che ha consentito la diffusione di una così aggressiva ostilità […] I rom presenti nei campi tendono inevitabilmente ad autoghettizzarsi dentro quella dimensione circoscritta e coatta di marginalità sociale e autogoverno, dove si riproducono circuiti illegali e relazioni di potere. Per contro, chi abita vicino a quei campi si convince del fatto che rappresentino una costante minaccia e, dunque, oscilla tra volontà di chiuderli in maniera definitiva e tentazione di “spazzarli via” con ogni mezzo”.
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