Rom, Tedde (FI): «problema solo rimandato»
L’ex sindaco di Alghero Marco Tedde analizza la soluzione e i metodi adottati dall’Amministrazione Bruno per risolvere il problema del campo nomadi dell’Arenosu.
«Chi pagherà gli affitti dopo i quattro anni dei vari contratti di locazione che il Comune ha stipulato con privati al fine di dare un tetto sopra la testa alle famiglie Rom?». Questo si chiede Marco Tedde, ex sindaco della città catalana e attuale vicecapogruppo di Forza Italia in consiglio regionale, all’indomani dello sgombero del campo rom dell’Arenosu. «Quei 250 mila euro prima o poi finiranno, e le garantisco più prima che poi, e ci troveremo di nuovo con lo stesso problema. A quel punto cosa faremo? Che succederà? La modalità di assegnazione delle case, poi, è fuori da ogni rispetto delle regole. Nessuna selezione, nessuna gara d’appalto, nessun bando pubblico insomma. Dal punto di vista procedurale e amministrativo un pastrocchio indicibile».
«Mario Bruno non ha risolto assolutamente il problema, ci ha messo una bella pezza e lo ha rimandato a data da destinarsi.» Un’analisi di questi mesi di duro lavoro da parte della macchina amministrativa cittadina che lascia un po’ spiazzati. Tedde insiste «Si son voluti creare cittadini di serie A e di serie B. Ci sono famiglie algheresi che aspettano una casa da anni, alcune da decenni, e vedersi sorpassare in questo modo da chi ha commesso reati reiterati di inquinamento ambientale e ha creato una situazione igienico sanitaria ormai intollerabile, non fa sicuramente piacere.»
Forza Italia cosa avrebbe fatto? «Noi avevamo avviato un progetto, con più di 500 mila euro di budget, per aprire un struttura di integrazione, nella quale ospitare le famiglie, far lavorare i tanti notevoli artigiani che ci sono fra i nomadi, concentrarci sui bambini con piani di inclusione sociale, e su questo, a dire il vero, si era già attivato qualcosa. Inserirli nella società con un lavoro, uno scopo. Questo si sarebbe dovuto fare. Nel contempo bonificare l’area dell’Arenosu. Qui invece, costretto con le spalle al muro, il sindaco Bruno ha agito con impulsività, poca lungimiranza e un totale sprezzo delle regole.»