Dopo Ryanair la Sardegna dice addio al Rally mondiale
La notizia giunge come un fulmine a ciel sereno e colpisce soprattutto Alghero in uno dei suoi momenti più difficili. Tedde: «ennesimo fallimento della Giunta Pigliaru»
Il rally mondiale abbandona la Sardegna. La notizia giunge come un fulmine a ciel sereno e colpisce soprattutto Alghero in uno dei suoi momenti più difficili. «Nonostante l’ultima straordinaria edizione, la migliore fino a qui disputata, non abbiamo avuto riscontri per il futuro» – ha detto il presidente dell’Aci Angelo Sticchi Damiani durante un’intervista alla Nuova Sardegna. «In assenza di segnali chiari da parte della Regione che riducano il nostro impegno economico, per noi sarà impossibile farci carico di questo evento per il quale, non dimentichiamolo, l’Aci negli ultimi 11 anni ha investito 27 milioni di euro. Il rally tornerà nella penisola. Stiamo lavorando ad un progetto che coinvolge una serie di regioni nel centro Italia».
Molto amareggiato l’assessore al Turismo Francesco Morandi, che si è detto stupito di quanto dichiarato dal presidente dell’Aci, ma pronto a battagliare per far sì che il Mondiale non abbandoni l’Isola: «Faremo il possibile per mantenere il Rally Mondiale in Sardegna» – ha detto.
Per Marco Tedde, vice capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale, l’abbandono della tappa del Rally mondiale significherebbe «perdere un evento che ha rappresentato per la Sardegna una vetrina mondiale con decine di milioni di euro di ricadute economiche sul territorio isolano». Ma per l’esponente azzurro si tratta «dell’ennesimo fallimento della Giunta Pigliaru. Una Giunta per la cui insipienza politica abbiamo perso Ryanair, la Città Metropolitana di Sassari, il grande progetto della “Chimica verde”, la sede dell’Autorità portuale e tanto altro ancora».
«Se non fosse un evento triste –prosegue il Consigliere regionale di Forza Italia- ci sarebbe da sbellicarsi dalle risate posto che il Rally ci saluta solo perché la Regione ha previsto un finanziamento di 900 mila euro a fronte di una necessità finanziaria di 1,5 milioni. E ciò è accaduto dopo avere letteralmente buttato alle ortiche ben 6 milioni di euro per promuovere la Sardegna non nelle piazze internazionali ma nei nostri aeroporti. Risorse che se fossero stata investite per promuovere i collegamenti low cost e il Rally – che porta le immagini della nostra terra fino all’isola più sperduta della Melanesia – avrebbe portato ben altri benefici rispetto a quelli derivanti dal sensibilizzare a venire in Sardegna solo chi è appena sbarcato nell’isola».
«Avevamo più volte lanciato l’allarme –sottolinea amaramente l’ex sindaco di Alghero – circa pesanti interessamenti dell’Assessore regionale Morandi e del Presidente Pigliaru affinché il parco assistenza del Rally venisse spostato ad Olbia, pena la cancellazione dei finanziamenti regionali. Cosa che faceva rischiare alla Sardegna la perdita dell’evento mondiale. Ora i nostri timori si sono rivelati fondati. Gli interventi di Pigliaru e Morandi a gamba tesa sull’organizzazione del Rally, utilizzando indebitamente e intempestivamente poteri pubblici, lo hanno allontanato a calcioni dalla Sardegna. Chiediamo a Pigliaru di incontrare urgentemente i veritici dell’Aci per rinegoziare il ritorno della tappa nell’isola Non faccia come già ha fatto con Ryanair, per la quale è intervenuto timidamente ma fuori tempo massimo» – conclude l’esponente azzurro.