Sacco vuoto non sta in piedi
L'opinione di Fiorella Tilloca, candidata Sindaca per Sinistra, Ecologia e Libertà
La disoccupante dilagante e la mancanza di reddito sono la questione fondamentale di cui l’amministrazione deve occuparsi. È vero, di fronte ad una crisi così dura e drammatica, occorrono l’intervento ed il sostegno finanziario dell’Europa, dello Stato e della Regione. Ma anche il Comune può fare molto per cambiare le cose e per aiutare la città ad uscire dalla crisi. Ci sono cose importanti che possono essere fatte con poche risorse. Richiedono solo competenze, conoscenza del quadro economico locale, analisi delle risorse e delle potenzialità locali e molta buona volontà. Da noi, la crisi economica ha colpito più duramente perché tutta l’economia cittadina è stata costruita intorno all’edilizia. La crisi del settore delle costruzioni, che è generale in tutto il Paese, ha tagliato le gambe alla nostra comunità, mettendo in ginocchio non solo gli imprenditori edili, ma anche tutte le attività che dipendevano dalle costruzioni (falegnami, idraulici, elettricisti ecc.) Tutti siamo consapevoli che la crisi dell’edilizia durerà ancora a lungo. Quindi, bisogna trovare vie d’uscita per rilanciare l’economia e l’occupazione. Le risorse del nostro territorio sono state, nella lunga storia della nostra città, l’agricoltura, l’allevamento e la pesca. Da lì bisogna ripartire. Da lì si può ripartire, se consideriamo i numeri delle importazione agroalimentari nel nostro territorio e le grandi potenzialità produttive delle nostre campagne. I turisti ed i visitatori di Alghero, che sono oltre un milione all’anno, consumano, nei ristoranti, negli alberghieri, nei bar, nelle pizzerie e nelle pasticcerie, quasi esclusivamente prodotti importati: dall’Italia, dalla Spagna, dalla Francia, dal Canada e da molti altri paesi. Se pensiamo che il giro d’affari annuo per l’acquisto di prodotti enogastronomici da parte dei turisti è di circa 50 milioni di euro, ci rendiamo conto delle potenzialità di assorbimento delle nostre produzioni da parte del mercato turistico algherese. E, allora, perché i ristoratori, gli albergatori, i gestori di bar, pizzerie e locali notturni acquistano prevalentemente prodotti di importazione? Per molte ragioni, le più importanti delle quali sono: per la garanzia dell’approvvigionamento e i prezzi più vantaggiosi. In questo progetto di rilancio del settore primario dell’economia locale uno spazio di rilievo spetta agli istituti professionali cittadini che possono e debbono operare in una logica di filiera, dall’agroalimentare (l’Istituto professionale per l’agricoltura e l’ambiente) alla nuove tecnologie applicate al ciclo produttivo (Isitituto industria e artigianato) fino alla trasformazione in prodotti dell’enogastronomia di qualità (istituto alberghiero). È possibile invertire la tendenza? Sì, ma è necessario creare un vero mercato locale e vendere, insieme ai prodotti, valori, tradizioni e culture.