Sangue infetto: maxi risarcimento per la famiglia di un algherese
Salvatore Furesi era morto nel 2003 per un tumore al fegato contratto in seguito ad alcune trasfusioni di sangue infetto avvenute nel 1988. Il ministero della Salute dovrà pagare 960mila euro
Il giudice monocratico del tribunale di Cagliari, Doriana Meloni, ha condannato il ministero della Salute a risarcire la moglie e i tre figli di un cittadino algherese, Salvatore Furesi , con 960mila euro. L’uomo era morto nel 2003 per un tumore al fegato, contratto in seguito ad alcune trasfusioni di sangue infetto avvenute nel 1988 quando venne ricoverato in ospedale a Sassari per un intervento di bypass al cuore.
«Il suo calvario è durato 8 anni – racconta la moglie nelle pagine del quotidiano La Nuova Sardegna – Dopo l’intervento, a causa delle trasfusioni, ha contratto l’epatite C, che si è trasformata prima in cirrosi, poi in tumore». L’uomo aveva così deciso di rivolgersi al suo avvocato e citare in giudizio il ministero della Salute. «Ci sono voluti 8 anni per avere giustizia, in primo grado» – spiega il legale che è riuscito a dimostrare il nesso tra la patologia contratta e le trasfusioni di sangue che aveva subito il suo assistito.