Sassari, Comune e Accademia assieme per valorizzare i beni storici del territorio
Ieri la firma dell'accordo. L'ente di via Duca degli Abruzzi opererà nell'Exma una volta terminati i lavori di restauro.
Valorizzare i beni storico-artistici e architettonici di pregio, con l’individuazione e catalogazione dei beni e attività finalizzate alla loro conservazione. Questo quanto prevede la convenzione siglata tra il Comune di Sassari e l’Accademia delle Belle arti “Mario Sironi”. La firma ieri a Palazzo Ducale tra il sindaco Nicola Sanna e la presidente dell’Accademia Simonetta Sanna. L’accordo, che avrà una durata di 10 anni, prevede lo sviluppo di percorsi di formazione nel campo della conservazione e del restauro storico-artistico, di percorsi della formazione nel campo della scenografia. Quindi ancora la mobilità di studenti dell’Accademia per tirocini professionali in Comune e concorsi su temi di arredo urbano e artistici sulla città e il territorio.
L’Accademia, una volta terminati i lavori nell’area dell’ex mattatoio, potrà svolgere la sua attività all’interno di una delle strutture ristrutturate. La giunta comunale, di recente, ha destinato circa 440mila euro per completare la parte degli allestimenti previsti nel restauro conservativo dell’ex mattatoio. «L’ex mattatoio sarà un vero e proprio “villaggio della scienza, della cultura e della creatività”, dove – afferma il primo cittadino – si ritroveranno l’Università di Sassari per alcune sue attività specifiche legate al vicino dipartimento di Storia, Scienze dell’Uomo e della Formazione quindi l’Accademia delle Belle arti per l’attivazione di corsi di restauro di opere di pregio e, ancora, le associazioni culturali della città, con priorità per quelle che svolgono attività cinematografiche, di teatro, musica e astronomia».
«Prima ancora che i lavori siano conclusi – prosegue – avvieremo un procedimento per la gestione unitaria degli spazi occupati da enti e associazioni. «E la convenzione siglata oggi con l’Accademia consente di portarci avanti con il lavoro, nel senso che una volta finite le opere non si dovranno attendere ulteriori atti finalizzati alla gestione del sito che, invece, sarà immediatamente operativo non appena le strutture saranno riconsegnate al Comune», conclude Nicola Sanna.