Sassari, funerale per il professore scomparso: saluto romano e inni davanti la chiesa
Il saluto romano per celebrare il funerale del professor Giampiero Todini: è successo a Sassari, dove il professore universitario e giurista è stato così ricordato dopo la sua scomparsa. Il video delle esequie sta suscitando polemiche su Facebook ed è stato diffuso dalla consigliera comunale di centrosinistra, Lalla Careddu.
Un funerale che si conclude con il saluto romano e il richiamo a termini del periodo del regime di Benito Mussolini. A denunciare quanto avvenuto a Sassari è la consigliera comunale del centrosinistra, Lalla Careddu, che ha pubblicato un video su Facebook in cui si vede la celebrazione delle esequie del professore e giurista Giampiero Todini. Quest’ultimo era un professore di Storia del diritto italiano nell’università di Sassari: è scomparso negli scorsi giorni e le sue esequie si sono svolte nella chiesa di San Giuseppe. E sono proseguite davanti al sagrato, con il feretro “onorato” in stile fascista.
Nel video si sente una voce richiamare i “camerati” sull’attenti, per poi rendere “onore al professor Giampiero Todini”. A quel punto si ripete per tre volte un saluto al professore: “Camerata Giampiero Todini”, esclama ancora la voce. “Presente”, rispondono le persone che si trovano in piazza, davanti alla chiesa. “Camerati, riposo”, annuncia ancora la voce dopo il rito, prima di sciogliere le righe con un “camerati, libertà”. Così i presenti si salutano e si abbracciano, davanti al feretro del professor Todini.
Todini era orgoglioso della sua appartenenza politica e delle sue idee. Alle esequie in stile fascista erano presenti circa una trentina di persone, tutte schierate ordinatamente, con modi quasi militari. Sul feretro viene poggiato anche il tricolore, prima dell’inizio del vero e proprio rito. Todini è stato docente a lungo e ha contributo alla fondazione dell’Archivio storico giuridico sardo di Sassari, di cui è anche stato presidente. A lui l’allora capo dello Stato Francesco Cossiga conferì il titolo di cavaliere al merito della Repubblica e poi quello di commendatore.
Nella foto: immagine d’archivio
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