Sassari, istituzioni e scuole per una riflessione sulla realtà carceraria
Da domani (martedì) al via un percorso culturale di educazione alla legalità.
Vuole essere una proposta culturale di riflessione e, al tempo stesso, una occasione di dialogo e confronto e si inserisce nelle iniziative di “educazione alla legalità” che in questi anni hanno coinvolto molti istituti scolastici e hanno visto la partecipazione di molti studenti. Si aprirà sotto questi auspici il progetto “Legalità e carcere, una riflessione a più voci”, il progetto che vede l’amministrazione comunale di Sassari, con il sindaco, la presidente del consiglio comunale e il garante dei detenuti, quindi la Casa circondariale di Bancali, l’Uepe, l’Università degli Studi di Sassari e la Camera penale di Sassari impegnate ad avvicinare l’istituzione carceraria alla cittadinanza, a partire dagli studenti, per far “sentire” il carcere parte integrante della vita sociale e culturale della città.
La proposta, così come è stata concepita, vuole offrire agli studenti dei riferimenti di ordine generale per affrontare la relazione tra legalità, reato e privazione della libertà. «Sarà l’occasione per sollecitare approfondimenti specifici sulla vita quotidiana di chi è privato della libertà personale – afferma il sindaco Nicola Sanna – e procede verso un riavvicinamento alla società». Il tema “Legalità e carcere”, con il contributo di diverse competenze disciplinari, professionali e personali, «vuole essere un momento – aggiunge Esmeralda Ughi – per evidenziare come la legalità costituisca il filo che dà concretezza e rende condivisibile l’agire di ogni singola persona e che il suo allontanamento dal contesto sociale può essere solo parziale e provvisorio».
In questo ciclo di incontri saranno coinvolti gli studenti del liceo “D.A. Azuni”, del liceo “G. Spano”, dell’Ipsar e dell’istituto professionale “N. Pellegrini”. Il primo incontro è in programma per martedì 3 maggio al “N. Pellegrini” alle 10,30. A seguire, mercoledì 4 maggio al liceo classico “D. A. Azuni” alle 11,30 quindi giovedì 5 maggio all’istituto alberghiero alle 11,30 e venerdì 6 maggio al liceo scientifico “G. Spano” alle 9,30.
Quattro gli argomenti che saranno trattati durante gli incontri: il rapporto reato e pena, il carcere: organizzazione e vita quotidiana, l’uscita dal carcere e il reinserimento sociale quindi la presentazione di un video sulla vita in carcere e dibattito. Al primo incontro è prevista la presenza dell’attore Carlo Valle che terrà un monologo “Ora d’aria” e proporrà il ripensamento di un detenuto sulle motivazioni del suo reato e la pena comminata, con la vita in carcere. A riassumere l’intervento è una frase emblematica del protagonista “Volevo difendere il mio terreno, ma è morta una persona e… adesso sono in galera”.
La professoressa Luciana Goisis al liceo Azuni, la professoressa Paola Sechi all’Ipia e all’istituto alberghiero, al liceo Spano il professor Gian Paolo Demuro del Dipartimento di Giurisprudenza approfondiranno il rapporto tra reato e pena. E’ previsto un secondo incontro il 20 maggio al liceo “G. Spano” con la direttrice della Casa circondariale di Bancali, Patrizia Incollu, e l’avvocato Gabriele Satta, presidente della Camera penale. In questo istituto e negli altri il progetto proseguirà anche il prossimo anno con altri incontri.
Il percorso culturale che il progetto consentirà di sviluppare contribuisce al processo di informazione e riflessione degli studenti e dei docenti e assume un carattere sperimentale. Lo scambio di esperienze legato alla riflessione comune sui temi proposti e il confronto sugli stessi costituiscono aperture e sollecitazioni verso punti di vista più vasti.