Sassari, l’Università attiva un nuovo corso di laurea
Dal prossimo anno accademico l'Università di Sassari proporrà un corso di laurea unico in Sardegna, novità assoluta nel panorama nazionale. E' il Corso di Laurea interdipartimentale in Sicurezza e Cooperazione Internazionale.
Dal prossimo anno accademico l’Università di Sassari attiva un nuovo corso di laurea triennale in Sicurezza e Cooperazione Internazionale, novità assoluta nel panorama nazionale ed unico in Sardegna. «Il corso – riferisce il magnifico rettore Massimo Carpinelli – nasce dalle conoscenze maturate dall’Università di Sassari nelle attività di ricerca sui temi della Sicurezza e Cooperazione Internazionale. L’esperienza ci suggerisce un profilo del corso con un forte carattere interdisciplinare e, per questo motivo, coinvolgerà specialisti afferenti ad almeno otto Dipartimenti dell’Ateneo. Intendiamo così intercettare, con un mirato percorso di formazione professionale, le molteplici e articolate necessità di intervento che gli attuali, complessi problemi della sicurezza civile (ambientale, alimentare, sanitaria, umana), impongono ai decisori pubblici e alle organizzazioni internazionali. Il Dipartimento di Giurisprudenza (proponente), insieme al Dipartimento di Agraria e al Dipartimento di Scienza della Natura e del Territorio, quali dipartimenti associati, hanno elaborato un progetto culturale altamente innovativo nel panorama dell’istruzione universitaria italiana, che si discosta nettamente dai corsi imperniati unicamente sulle scienze sociali o di quelli di Scienze della Difesa e della Sicurezza a indirizzo militare».
Declinando il concetto di sicurezza nelle sue diverse connotazioni e nei conseguenti ambiti operativi, il corso integra nel progetto formativo discipline appartenenti all’area socio-politologica-economica-giuridica con discipline dell’area tecnico-scientifica. L’obbiettivo di integrazione interdisciplinare promosso dal corso, tuttavia, non si limita ai soli aspetti della formazione e della didattica, poiché interessa altrettanto sensibilmente il campo della ricerca scientifica. Un’iniziativa di questo genere propone infatti una serie di domande di ricerca di carattere trasversale e interdisciplinare che scardinano i tradizionali steccati accademici e alimentano l’interazione, entro un preciso disegno strategico, tra scienze sperimentali e scienze sociali, i cui incroci possono fertilizzare campi di ricerca autenticamente innovativi. «I potenziali fruitori del corso – spiega il direttore del Dipartimento di Giurisprudenza Gian Paolo Demuro – appartengono a tre categorie: oltre agli studenti provenienti dalle scuole superiori e motivati da una spiccata sensibilità nei confronti di temi quali il rispetto dei diritti umani, la cooperazione internazionale, la sicurezza interna ed esterna, il corso potrà accogliere chi ha già maturato esperienze di carattere operativo anche in ambito militare, che desideri acquisire competenze specifiche sul coordinamento, gestione e direzione di sistemi organizzativi-funzionali in ambito civile, come quelli tipici dei progetti di cooperazione internazionale allo sviluppo, oltre che di operazioni di supporto alla pace e interventi di tutela delle popolazioni colpite da calamità naturali. Il corso sarà certamente di interesse anche per il personale operante presso la Pubblica Amministrazione che desideri acquisire una specializzazione nel settore della protezione civile».
Sotto il profilo della organizzazione didattica, dopo un ciclo comune che prevede l’acquisizione di conoscenze di base ed applicate nelle scienze matematiche e informatiche, fisiche o chimiche e bio-mediche, socio-politologiche, economiche, giuridiche del diritto internazionale, geografiche e storiche, il nuovo Corso di laurea si articola in due percorsi formativi: Sicurezza ambientale, alimentare e sanitaria, per chi è interessato ad acquisire competenze e professionalità negli ambiti delle scienze fisiche e naturali applicate, agrarie e dell’area sanitaria; Diritti umani e attività di supporto alla pace, finalizzato all’acquisizione di competenze, capacità operative e professionalità incentrate sulle scienze umane, socio-politologiche ed economiche. Accanto alle modalità di insegnamento più “tradizionali”, verranno impiegati strumenti didattici innovativi e coinvolgenti e basati sul paradigma “problem-based learning”, sull’analisi di casi di studio e di esperienze vissute di professionisti della sicurezza e della cooperazione internazionale e sulle attività in gruppo di lavoro, al fine di sollecitare la comunicazione e la collaborazione tra persone provenienti da diversi percorsi formativi pre o post laurea (per esempio scientifico o umanistico). L’acquisizione delle necessarie abilità professionalizzanti, incluse quelle informatiche e linguistiche, avverrà attraverso lo svolgimento di tirocini pratico-applicativi presso qualificate organizzazioni nazionali ed internazionali, orientate a facilitare l’inserimento dei laureati nel mondo del lavoro.
Tra gli sbocchi professionali dei laureati in Sicurezza e Cooperazione Internazionale, per esempio, si possono citare incarichi di alto profilo (project manager, auditor, reporter, responsabile amministrativo) riguardanti il coordinamento, la gestione e la direzione operativa di progetti di organizzazioni internazionali, governative e non governative di carattere civile, su cooperazione internazionale allo sviluppo, aiuti umanitari e operazioni di supporto alla pace, interventi di protezione civile e di tutela delle popolazioni colpite da calamità, interventi post-emergenziali orientati allo sviluppo sostenibile in aree di crisi. Alla fine del triennio, che verrà attivato gradualmente anno dopo anno, già si pensa all’avvio di un corso di Laurea Magistrale, ancora da definire nei dettagli, che potrà permettere ai laureati di primo livello di acquisire ulteriori professionalità nei settori strategici della cooperazione internazionale allo sviluppo, della tutela dei diritti umani, della salvaguardia dei beni ambientali e dei siti di interesse storico-culturale.