Sassari, Questore vieta la manifestazione per i diritti

Il tema è caldo, scottante, ad una settimana dal Family Day, nel pieno della discussione politica sul disegno di legge sulle unioni civili sabato in contemporanea quasi cento città italiane scendono in piazza per chiedere al Paese di “essere civile”. Ma a Sassari non si potrà, il questore ha infatti vietato la manifestazione dal nome “#SVEGLIATISASSARI, è ora di essere civili”.

Il sit-in in favore dello strumento giuridico che riconosce le unioni tra persone dello stesso sesso si sarebbe dovuto svolgere sabato 23 gennaio alle ore 17.30 in piazza d’Italia, ma alla stessa ora e nello stesso luogo è previsto anche l’incontro delle Sentinelle in Piedi, aggregazione di persone che vegliano con un libro in mano contro i diritti degli omosessuali.

La concomitanza dei due eventi è per il Questore, dr. Pasquale Errico, causa di possibili problemi di ordine pubblico e allora vieta una delle due manifestazioni: quella a favore delle unioni civili, promossa dal coordinamento di associazioni aderenti a “Diritti al Cuore” e “Sardegna Pride”, le stesse associazioni che hanno organizzato ad Alghero la grande manifestazione regionale nel giugno del 2014.

A nulla pare sia valsa la proposta di questi ultimi di anticipare la veglia delle Sentinelle e posticipare il proprio sit-in del tempo necessario affinché il diritto di espressione fosse garantito ed entrambe le iniziative si potessero svolgere.

Dopo la decisione dell’alto dirigente della Polizia di Stato la questione diventerà sicuramente politica, in primis perché spetta ai rappresentanti dei cittadini esprimersi anche su temi importanti come diritti civili ma anche perché gli organizzatori della manifestazione vietata pensano che ci sia una “regia dall’alto e il ministro dell’Interno Alfano non ha mai fatto mistero della sua estrema contrarietà al ddl Cirinnà (sulle Unioni Civili ndr.).

Nella foto: immagine d’archivio