A Sassari un’ordinanza contro l’accattonaggio molesto

Emanata ieri dal sindaco Nicola Sanna vuole contrastare un fenomeno esercitato con insistenza e che sta creando disagio tra i cittadini

Uno strumento operativo e concreto, per gli operatori della polizia municipale e per le forze dell’ordine in generale utile a contrastare l’accattonaggio molesto nelle aree prospicienti i luoghi di culto, nei pressi degli esercizi commerciali e al loro interno, nelle aree prospicienti ospedali e case di cura, nelle intersezioni stradali e nel restante territorio comunale. E’ quanto prevede l’ordinanza numero 41 emanata ieri dal sindaco di Sassari Nicola Sanna.

«Il fenomeno – sottolinea il sindaco di Sassari – è ben diverso da quello fatto da soggetti che, con umiltà, domandano l’elemosina affidandosi al buon cuore dei cittadini. L’accattonaggio molesto è il sintomo di una costrizione all’elemosina e richiede attenzione. Non ha nulla a che vedere con le persone in difficoltà che vengono seguite attraverso la rete dell’assistenza sociale comunale».
L’accattonaggio molesto – si legge nell’ordinanza – rappresenta un fattore altamente impattante e fortemente degradante nel contesto sociale che caratterizza la vita di una comunità. L’assunzione dell’atto sindacale arriva dopo le ripetute segnalazioni sul disagio provocato da persone dedite all’accattonaggio nell’area urbana del territorio comunale. Un accattonaggio esercitato con insistenza, si fa notare, con modi e toni minacciosi, spesso a danno di persone vulnerabili, in particolare anziani, minori e disabili.

Spesso la presenza di persone dedite all’accattonaggio molesto – riporta ancora l’ordinanza – crea nella comunità la percezione dell’assenza di sicurezza. E poiché il fenomeno si sta diffondendo e in alcuni casi potrebbe anche celare storie di sfruttamento e di emarginazione, «come amministrazione comunale – riprende il primo cittadino – abbiamo ritenuto doveroso intervenire con strumenti incisivi, a sostegno delle persone disagiate e costrette a mendicare. Questo può essere fatto con l’attivazione di azioni efficaci a salvaguardia della dignità umana e sottraendo queste persone a un eventuale sfruttamento, da parte di soggetti senza scrupoli che potrebbero approfittarne lucrando sul disagio».
Sono quindi stati individuare alcuni luoghi sensibili in cui l’accattonaggio molesto non può essere tollerato e, comunque, debba essere arginato. Si parla di i luoghi di culto, nei pressi degli esercizi commerciali e al loro interno, nelle aree prospicienti ospedali e case di cura, nelle intersezioni stradali e nel restante territorio comunale.

La polizia locale, qualora accerti la presenza di persone dedite all’accattonaggio molesto nei luoghi sensibili, provvederà alla loro identificazione e le segnalerà alle autorità competenti. I dati saranno, inoltre, messi a disposizione dell’autorità di Pubblica sicurezza per le necessarie valutazioni in ordine alla sussistenza, o al venir meno, dei requisiti necessari per la permanenza delle persone identificate nel territorio dello Stato.

17 Giugno 2016