Scavi clandestini in sito archeologico, denunciati tre tombaroli
I tre giovani erano organizzati di tutto punto con pale, picconi, rastrelli, torce elettriche e ombrelloni per ripararsi dal sole.
Nel tardo pomeriggio del 30 agosto, i carabinieri della Stazione Padria (SS) hanno sorpreso tre giovani mentre eseguivano scavi clandestini nei pressi di due cisterne di epoca romana dell’area archeologica “San Pietro”, zona che confina con la periferia di quel centro abitato.
I tre giovani erano organizzati di tutto punto con pale, picconi, rastrelli, torce elettriche e ombrelloni per ripararsi dal sole. Nell’area archeologica, dichiarata di interesse con decreto ministeriale del 1989, i tombaroli hanno praticato due cunicoli uno dei quali, profondo un paio di metri, aveva raggiunto il muro delle antiche cisterne, che tra l’altro è stato danneggiato. I carabinieri li hanno colti in piena flagranza mentre, attrezzi alla mano, lavoravano al cunicolo più piccolo.
Le conseguenti perquisizioni hanno consentito di rinvenire e sequestrare 214 reperti, consistenti in frammenti di terracotta, pietra e metallo di varie forme e dimensioni, di presunto interesse archeologico; sarà però un esperto della soprintendenza ad esaminarli e valutarli. I tre soggetti sono stati deferiti in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Sassari per i reati di danneggiamento aggravato, ricettazione, scavi clandestini e impossessamento illecito di beni culturali appartenenti allo stato.