M5S: «Scempio a Sant’Agostino, sospendere i lavori»
Per il Movimento 5 Stelle lo scempio è derivato dalla negligenza della classe politica passata e dalla incapacità di controllo da parte di quella attuale. La erigenda antenna di telefonia potrebbe elevarsi per circa 30 metri.
Il Movimento Cinque Stelle Alghero manifesta tutto il suo sconcerto di fronte a questo ennesimo scempio generato dalla negligenza e dal pressappochismo della classe politica cittadina passata e dalla incapacità di controllo da parte di quella attuale. La localizzazione dei siti nei quali poter installare le torri della telefonia è indicata nel Piano Generale di settore relativo all’Inquinamento Elettromagnetico da radiofrequenze, approvato con Delibera di Consiglio Comunale n.45 del 18.12.2002. Da un’attenta analisi delle carte allegate alla Delibera, ci siamo resi conto che nella Tavola 1b (GUARDA), indicante l’ubicazione nel dettaglio delle Web Towers (i grandi pali in cui alloggiano le antenne di telefonia mobile), non è prevista alcuna installazione nella Piazza di Sant’Agostino. Un sito nel quartiere di Sant’Agostino viene indicato da un pallino presente in un’altra tavola, la 1 (GUARDA), non deputata ad indicare l’ubicazione delle Web Towers.
Il disastro generato da questa discordanza tra le due tavole cartografiche – a nostro parere per evidente errore materiale nella Tavola 1 – non poteva passare inosservata agli amministratori ed ai funzionari che si sono succeduti nel tempo ed a quelli che hanno rilasciato la concessione. Inoltre ci si chiede come mai in un territorio in cui l’Ufficio Tutela del Paesaggio mette veti su aspetti edificatori costringendo talvolta i progettisti a modificare i loro elaborati progettuali, in nome e per la tutela dell’ambiente circostante, venga invece concessa, da parte dello stesso ufficio, l’installazione di una web tower, al centro di uno dei pochi quartieri di Alghero che sono storici, quindi tutelati. Si ricorda che la web tower si eleverà, pare, per circa 30 metri cioè oltre tre volte tanto l’altezza degli edifici storici di quel quartiere, dunque pari ad un palazzo di circa 10 livelli. Siamo contro le disparità di trattamento, se un piccolo privato non può realizzare un semplice capanno in zona tutelata di bonifica, per esempio, per la semplice conduzione del proprio fondo, a tutela dell’area di bonifica che è storica, nuovamente non ci spieghiamo come, nel quartiere di S. Agostino, venga permesso dagli enti di tutela, che si realizzi tale installazione.
A questo punto, vista la negligenza dimostrata, non ci stupirebbe assistere ad una nuova concessione, analoga alla menzionata, da realizzarsi questa volta nei pressi del Lungomare Valencia, davanti al Carlos V, altro sito erroneamente inserito nella Tavola 1. Chiediamo, pertanto, al Sindaco e alla Giunta attuali di verificare la vicenda con la massima urgenza al fine di valutare tutte le azioni opportune, anche giudiziarie, affinché possa essere ristabilito lo stato di diritto e venga risparmiata da questa sevizia un’importante piazza cittadina.