“Scritte fasciste a Punta Giglio”: l’accusa dell’ANPI provinciale e di Alghero
Piero Cossu e Antonio Budruni chiedono la cancellazione delle scritte nel bar-ristorante. Interviene anche l'ex sindaco Tedde
Il presidente del Comitato provinciale ANPI, Piero Cossu, e il presidente della sezione ANPI di Alghero, Antonio Budruni, contro alcune scritte fasciste poste all’interno del bar ristorante appena aperto nella ex caserma di Punta Giglio. “Il giorno precedente, a Roma, un imponente manifestazione dei sindacati italiani chiedeva a gran voce lo scioglimento dei gruppi fascisti presenti nel nostro Paese” scrivono in una nota, ricordando inoltre la XII disposizione transitoria della Costituzione, e la legge del 1952, la N° 645.
“Quale ragione può avere spinto coloro che hanno realizzato il punto di ristoro nella ex caserma di Punta Giglio a evidenziare – anziché cancellarle – le scritte fasciste? Erano, costoro, a conoscenza delle disposizioni di legge che vietano le manifestazioni, i riferimenti e la propaganda al regime dittatoriale fascista?” si domandano i due rappresentanti dell’ANPI. “Chiediamo alle autorità preposte all’osservanza delle leggi della Repubblica, di ordinare la cancellazione delle infamanti scritte all’interno del punto di ristoro in località Punta Giglio nel Comune di Alghero” concludono Cossu e Budruni.
In merito interviene, sui social, l’ex sindaco e consigliere regionale Marco Tedde. “Basta con la stantia evocazione dei fantasmi del fascismo. Risintonizziamoci con i tempi che stiamo vivendo. Che i ghostbusters un tanto al chilo si dedichino ad altri temi nell’interesse delle nostre comunità. Peraltro, i gestori del compendio mi pare militino nella sinistra meneghina. Diversamente dovremmo demolire Fertilia, Carbonia, Arborea” ha scritto in un post il leader algherese di Forza Italia.