Scuole d’infanzia: urge scongiurarne la possibile chiusura
Il vicepresidente del Consiglio regionale Mario Bruno ha presentato, questa mattina, in Consiglio regionale un’interrogazione sui gravi problemi delle scuole dell’infanzia non statali in Sardegna. Nell’interrogazione, che è firmata anche dal consigliere regionale del Pd Gian Valerio Sanna, si chiede di sapere dal Presidente della Regione e dall’assessore regionale alla Pubblica istruzione, tenuto conto degli stanziamenti per il 2010, 2011 e 2012 che coprono appena il 40% delle spese ammissibili, come intendano intervenire per adeguare le somme erogate alle attuali esigenze onde scongiurare la possibile chiusura delle scuole, soprattutto nei centri più periferici e poveri, con il conseguente licenziamento di lavoratori specializzati del settore.
Nell’isola le scuole dell’infanzia non statali sono circa 270 e sono frequentate da oltre 9.000 alunni, di cui 50 persone con disabilità. Per il loro funzionamento la legge regionale n. 31 del 1984 (Norme sul diritto allo studio), prevede l’erogazione di contributi nella misura del 75 per cento, comprese le spese di gestione e gli oneri per il personale. L’esiguità delle risorse sta mettendo a dura prova il personale delle scuole. In qualche caso – si legge nell’interrogazione – su tredici mensilità ne sono state percepite appena sei con il rischio che il costo gravi sugli utenti già penalizzati dalla crisi economica.
Il vicepresidente del Consiglio chiede anche al Presidente della Regione e all’assessore competente se non ritengano, inoltre, nella fase di predisposizione del bilancio, di operare una ricognizione tra i capitoli che vedono cospicui residui non spesi e non spendibili per destinarli alla riqualificazione e messa a norma degli edifici scolastici, finanziando opere immediatamente cantierabili, considerata la grave crisi occupazionale che interessa l’Isola.