Sequestro di un imprenditore, tre arresti

I carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Cagliari hanno arrestato tre persone accusate di sequestro di persona su ordine del gip di Cagliari Giuseppe Nespoli. Si tratta di Fabrizio Laconi, 33enne allevatore di Siurgus Donigala, la compagna Barbara Maxia, 33enne casalinga di San Basilio e Fabrizio Cancedda, 57enne pensionato originario di Siurgus Donigala, ma residente a Selargius. I due uomini si trovano ora nel carcere di Buoncammino, la donna ai domiciliari.

A loro carico i carabinieri hanno raccolto gravi indizi di colpevolezza in merito ad un sequestro di persona ed un’estorsione aggravata dall’uso delle armi ai danni di Gabriele Arca, 59 enne, imprenditore di un’azienda che installa infissi. L’intera indagine, coordinata dal Sosituto Procuratore dott.ssa Cariello, è scaturita dalla denuncia depositata in Procura dalla vittima.

I fatti risalgono al 4 settembre scorso quando Laconi e la compagna, che avevano anticipato all’imprenditore un’ingente somma di denaro per la fornitura di alcuni infissi per un edificio che avevano intenzione di adibire a bed & breakfast, in seguito al ritardo nella consegna, hanno chiesto all’uomo di incontrarsi in un centro della Trexenta per discutere della vicenda. In realtà l’incontro era finalizzato a condurre Arca, contro la sua volontà, in una località di campagna dove è stato minacciato dai due e da un terzo uomo, incappucciato ed armato di pistola, affinché consegnasse la somma di 13mila euro. Avuta la rassicurazione dalla vittima che in breve tempo avrebbe consegnato la somma richiesta, i tre si sono impossessati della sua auto e di alcuni effetti personali abbandonando poi l’uomo, a piedi, sulla Statale 131.

I militari hanno individuato l’uomo incappucciato, Cancedda, che in virtù del suo passato nelle forze dell’ordine nel frattempo aveva fornito più volte consigli ai due complici su come agire ed eludere eventuali controlli delle forze di polizia. L’auto rubata all’imprenditore è stata ritrovata in una strada di Senorbì, e durante le perquisizioni nelle abitazioni degli arrestati sono state trovate alcune munizioni calibro 9×19 parabellum per pistola, considerate da guerra, detenute illegalmente da Fabrizio Cancedda.

5 Ottobre 2013