Si riparte senza logiche spartitorie e conservazione di posizioni
Così il presidente Cappellacci illustra le condizioni che devono caratterizzare il proseguo dell’azione dell’esecutivo e della coalizione di centrodestra.
” Deve essere concretamente percepibile un impegno sempre più forte sui temi autonomistici e una vera e propria ribellione contro quei gioghi, come il patto di stabilità, che impediscono alla Sardegna di determinare il proprio futuro e che penalizzano le imprese, le famiglie e i territori. Sul punto – osserva il presidente- occorre arrivare ad un’iniziativa rottura con uno Stato nega l’allentamento dei vincoli del patto, anche attraverso un provvedimento legislativo.
Un ulteriore scatto in avanti, che segni una discontinuità con i decenni passati, è necessario sulle riforme e i tagli dei costi della politica che con orgoglio la nostra isola ha avviato prima di qualsiasi altra realtà nazionale. L’attuazione della volontà referendaria deve essere il punto di partenza di un processo che ridimensioni radicalmente, eliminando rendite di posizione obsolete, i costi della politica, gli sprechi e le inefficienze della pubblica amministrazione.
Altro cardine di quello che deve essere un nuovo patto con i sardi è il sostegno alla famiglia e alle imprese, oggi gravate da un peso fiscale opprimente, aggravato perfino dall’imposta sulla prima casa, che impedisce alle stesse di rialzarsi dalle macerie della crisi economica internazionale.
Occorre proseguire e rilanciare – ha sottolineato il presidente – anche le azioni dedicate non alla gestione del quadro esistente, ma alla creazione di nuove opportunità per l’impresa e per il lavoro, e alle iniziative che valorizzino il capitale umano della nostra Isola.
Questi sono solo alcuni temi di un assestamento programmatico – conclude Cappellacci – che deve essere l’esatto opposto di un arroccamento. Una carica forte, determinata e coraggiosa verso i problemi della nostra isola, accanto a chi oggi come imprenditore, lavoratore, studente, genitore, disoccupato si trova ogni giorno a fronteggiare gli effetti della crisi economica”.