Siccità: gli agricoltori della Nurra chiedono risposte
L'appello del Comitato Consorziati del Cuga al Consorzio di Bonifica
“La drammatica siccità che sta mettendo in ginocchio l’agricoltura della Nurra potrebbe essere meglio affrontata se i consorziati fossero informati costantemente e aiutati in questo modo a compiere delle scelte, anche drastiche, pur di salvare parte del loro reddito o almeno ridurre le già enormi perdite. La disperazione dei consorziati è enorme, questo li ha spinti a riunirsi e a formulare una serie di legittime richieste che non possono rimanere inascoltate da parte di chi gestisce questo sempre più prezioso bene”. Questa l’accorata lettera che gli agricoltori scrivono al Consorzio di Bonifica della Nurra, lettera che – dicono – non può rimanere senza risposte.
“In data odierna si è tenuta una riunione di consorziati del Cuga che hanno esaminato la drammatica situazione in cui versa l’imprenditoria agricola della Nurra a causa della siccità – si legge nella nota diffusa dal – La crisi idrica che stiamo attraversando è sicuramente una delle più drammatiche degli ultimi decenni ma nonostante questo, crediamo che ci siano delle azioni che possono essere implementate dal Consorzio che lei rappresenta, che potrebbero aiutare chi di questo lavoro vive, a superare questa terribile situazione”.
“Come consorziati chiediamo che il Consorzio di Bonifica della Nurra ci comunichi entro tre giorni dalla presente, i criteri di distribuzione dell’acqua utilizzati nel ripartire le risorse idriche ai consorziati.
Crediamo fortemente che conoscere i criteri adottati in questo importante razionamento sia un nostro diritto e sopratutto ci aiuterebbe a capire la ratio utilizzata. Il nostro monitoraggio su diverse zone della Nurra, come la Corte, Zirra, Corea, Guardia Grande, Coda del Soldato, Tanca Farrà, Brunestica, Sa Segada, Arenosu, Santa Caterina, I Piani e Punta Moro per nominarne alcune, hanno evidenziato una distribuzione più frequente in certe zone e meno in altre anche appartenenti allo stesso settore, senza un apparente criterio logico”.
“Al diritto alla conoscenza del criterio di distribuzione – si legge ancora – associamo la richiesta che entro 7 giorni dalla presente il Consorzio si adoperi nella elaborazione di un calendario di distribuzione.
Il calendario di distribuzione dell’acqua aiuterebbe gli agricoltori, i consorziati a salvare il salvabile da questa disastrosa annata agraria. La calendarizzazione ci permetterebbe di organizzarci, ed eventualmente ridurre le perdite che oramai sono incalcolabili. Ettari ed ettari di ortive, frutticole, mais e vigneti sono oramai allo stremo ma il non sapere quando, quanta e con quale pressione ci verrà fornita l’acqua rende i nostri tentativi di salvare il salvabile impossibile. Abbiamo ottemperato alle vostre indicazioni del 27 marzo 2017 ed ora chiediamo il diritto di poter salvare le nostre colture ed il nostro reddito mettendoci in condizione di poter fare delle scelte” si legge in chiusura di nota.