Sigaretta elettronica, boom di vendite delle ricariche alla marijuana
L'allarme arriva dall'Istituto superiore di Sanità. Prodotti che secondo gli esperti sono potenzialmente nocivi e che vengono venduti sul web, acquistati da siti che li comprano soprattutto negli Usa
Sigarette elettroniche con ricariche alla marijuana. Sarebbe questa l’ultima frontiera delle e-Cig, secondo quanto emerso da un recente convegno tenutosi all’Istituto superiore di Sanità. Si parla di prodotti – ricostruisce il quotidiano Il Messaggero – vietati e che secondo gli esperti sarebbero potenzialmente nocivi perché non sottoposti a controlli. Liquidi alla marijuana commercializzati sul web attraverso dei siti che li comprano soprattutto negli Stati Uniti. Non esistono, al momento, dati precisi ma il numero di italiani che ne farebbe uso sarebbe già consistente: circa centomila persone. L’allarme, come si diceva, è arrivato nel corso di un convegno da parte di Walter Ricciardi, direttore del dipartimento di Sanità pubblica del policlinico Agostino Gemelli e presidente della terza sezione del Consiglio superiore di Sanità. “Ancora oggi – ha spiegato Ricciardi – permangono numerosi dubbi sull’efficacia della sigaretta elettronica per smettere di fumare”, inoltre sono ancora pochi – secondo il professore – gli studi sulla pericolosità e i rischi.
Ricariche i cui liquidi non sono controllati – Oltre al commercio regolare Ricciardi ha evidenziato l’esistenza di migliaia di siti internet che permettono l’acquisto delle ricariche per le sigarette elettroniche i cui liquidi non vengono in alcun modo controllati e che contengono anche marijuana. Il Messaggero riporta anche dei dati che descrivono un fenomeno che sembra non conoscere crisi. In Italia i fumatori delle sigarette tradizionali sono 9,7 milioni, circa il 19,5% della popolazione nazionale. Di questi il 40% – si tratta di 3,9 milioni di persone – ha provato almeno una volta la sigaretta elettronica. Pochi quelli che hanno smesso di fumare le bionde tradizionali grazie alle E-Cig. Tra chi fuma le elettroniche il 22,1% continua infatti a fumare anche le classiche sigarette, il 44,4% ha ridotto leggermente il fumo delle bionde, mentre appena il 22,9% l’ha diminuito drasticamente.
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