I sindaci di Sassari insieme alla vigilia della Faradda
Nicola Sanna incontra i primi cittadini che lo hanno preceduto nell'incarico a Palazzo Ducale e con loro, alla vigilia della Discesa dei Candelieri, brinda “a zent'anni”
«Sono commosso e penso di poter condividere questo sentimento con voi che nella mia posizione ci siete già stati. Mai avrei pensato fosse così bello, come sentire la fiducia che i sassaresi chiedono. Capisci di essere per i tuoi concittadini più di quanto immagini». Così, emozionato, ieri il sindaco Nicola Sanna ha accolto a Palazzo Ducale gli ex primi cittadini di Sassari nel consueto appuntamento che precede la discesa dei Candelieri. Un incontro che è diventato occasione di scambio di opinioni e di consigli tra “novizi” ed esperti amministratori che non ci stanno a essere chiusi in una teca e dimenticati. Che sentono ancora il desiderio di essere utili per la propria città.
All’invito per il brindisi “a zent’anni” hanno risposto Giovanni Antonio Maria Brianda, primo cittadino da settembre 1963 a gennaio 1965, Benito Saba, che cinse la fascia tricolore da gennaio 1971 a dicembre 1973, quindi Fausto Fadda, sindaco da settembre 1975 a dicembre 1978, Raimondo Rizzu, a Palazzo Ducale da maggio 1983 a gennaio 1988, Anna Sanna, il primo sindaco donna di Sassari in carica da maggio 1995 a maggio 2000, Gianfranco Ganau, l’unico sindaco ad aver ricoperto l’incarico per due mandati, prima da maggio 2005 a giugno 2010 quindi da giugno 2010 a marzo 2014, e infine Guido Sechi, commissario straordinario da aprile a maggio di quest’anno. Impossibilitati a partecipare gli ex sindaci Marco Fumi (1988-1990), Franco Borghetto (1990-1994), Giacomo Spissu (1994-1995) e Gianvittorio Campus (2000-2005).
Un appuntamento, quello tra il sindaco e i suoi predecessori, che potrebbe diventare occasione per approfondire temi cari e importanti per la città che, ogni anno, verrebbero affrontati proprio dagli ex amministratori. Perché «noi possiamo dare di più anche come ex sindaci», ha detto Fausto Fadda. Un ruolo quello del sindaco che deve, comunque, vederlo vicino ai cittadini perché, come ha voluto sottolineare Giovanni Antonio Maria Brianda, «il sindaco deve amare il Comune e arrivare ai cittadini. Deve avere rispetto per le cose dette e realizzarle».
In periodo di “vigilia” della Faradda, un pensiero è andato alle manifestazioni collaterali della consegna dei premi per i candelieri d’oro, d’oro speciale, d’argento e di bronzo. Quest’ultimo, di fresca istituzione, sarà consegnato al cittadino non sassarese che da più tempo abita in città. «I cosiddetti “accuditti” sono quelli che hanno fatto grande la città – ha detto Raimondo Rizzu – e se andassimo a vedere i nostri predecessori, non nati a Sassari ma che qui hanno vissuto e operato, ci accorgeremmo che si sono dimostrati bravi amministratori».
«Il ruolo del sindaco porta con sé una grande complessità ma «è un servizio – ha aggiunto Benito Saba – anche gratificante. E ognuno di noi, da ex sindaco, ha la consapevolezza di quello che ha fatto per la città».
Una città che deve andare avanti «nel segno dell’innovazione e della continuità – ha detto Guido Sechi – perché si deve proseguire e innovare utilizzando al meglio le ricchezze a disposizione». Soprattutto in un periodo di crisi come quello attuale, «in cui il sindaco ha bisogno di sostegno. E io da ex sono contento e orgoglioso di essere qui al servizio della città», ha detto Gianfranco Ganau. «In questo momento però un po’ di solidarietà e attenzione da parte dai partiti politici sarebbe auspicabile – ha concluso Anna Sanna –. Ora si tratta di trovare con saggezza e lungimiranza la strada giusta per uscire da questa difficoltà. Questa nuova amministrazione ha buone carte per guardare avanti: un sindaco giovane e capace con esperienza politica e amministrativa, dotato di un consenso elettorale così ampio mai raggiunto nella storia cittadina che lo rende attrezzato a superare difficoltà simili alla storia di tutti i sindaci».