S’inno nazionale cantade
Il Berlusconismo, forse, è al suo tramonto e molti italiani democratici e benpensanti tirano un sospiro di sollievo. Ma, Cari allievi, riflettete sul fatto che la costante italiana è di produrre spesso di questi personaggi autoritari, oscuri e inquietanti. Troppo spesso. Quasi sempre. Crispi, Giolitti, Mussolini, Andreotti, Craxi, Berlusconi e tanti altri… Basta leggere le loro storie per capire che il problema non è e non era Berlusconi, ma l’Italia, o forse gli italiani che son fatti così, che hanno questi istinti, queste pulsioni. Non è questione di fasciorisorgimento, ma di italianità nazionalista che non ha mai avuto il coraggio di mettersi in discussione con la democrazia e la partecipazione delle comunità locali. Bisogna avere il coraggio di ammetterlo.
I leader italiani sono così, tendono al malaffare e alla prepotenza. Più che leader democratici sono leader autoritari. Anche la vicenda del priapismo sessuale non è una novità. Vittorio Emanuele II non riusciva a contenersi. Sono rimaste agli atti le lettere della moglie di Crispi che si lamenta perché il marito si portava le prostitute nelle sedi di governo. Mussolini era un campione sessuale. Anche Craxi ha fatto la sua parte. Si compie l’Unità d’Italia perché il volpinissimo Cavour corrompe Napoleone III con una gentil donna che gli si concede in cambio dell’appoggio politico. L’alleanza che rende possibile l’unificazione italiana la dobbiamo a una escort d’alto bordo, cari allievi.
Che dire? Del resto, agli italiani, non viene raccontata la loro vera storia. Non sanno chi sono, che cosa hanno fatto, che cosa fanno. Come si fa a migliorare se non si conosce la malattia anche quando si è portatori sani? Cantate l’Inno, cari allievi, cantate.
Nella foto: un ritratto di Vittorio Emanuele II