Slackline a Capo Caccia, denunciato equilibrista
E' costato caro ad uno spericolato turista l'esercizio della sua passione per lo slacklining.
Il Corpo forestale e di vigilanza ambientale, su segnalazione del direttore del Parco naturale regionale di Porto Conte, ha deferito all’Autorità giudiziaria un giovane, appassionato di sport estremi di alta quota, per aver deteriorato, in concorso con altri in via di identificazione, le falesie rocciose del Promontorio di Capo Caccia, nel Parco di Porto Conte.
I fatti risalgono a qualche tempo fa. Alcuni spericolati turisti praticanti di slackline, un esercizio di equilibrio e di bilanciamento dinamico svolto su una fettuccia di poliestere tesa tra due punti sulla quale si cammina, avevano piazzato i loro fili per fare acrobazie sospesi sul vuoto prorpio tra le falesie di Capo Caccia. Il tutto era stato ripreso da un filmaker marchigiano. (GUARDA)
Peccato però che le falesie si trovano infatti all’interno di un sito protetto dalla Direttiva comunitaria habitat e nel Sito di importanza comunitaria “Capo Caccia e Punta Giglio” e sono quindi tutelate da diversi vincoli di natura ambientale.
Il personale forestale della Stazione e della Base navale di Alghero ha contestato al giovane di avere realizzato, senza alcuna autorizzazione, diversi fori nelle falesia del promontorio per inserirvi dei cilindri di metallo ad espansione, piastrine e bulloni di ancoraggio attraverso cui tendere nel vuoto una fettuccia elastica per praticare lo slacklining.
Tra le ipotesi di reato, oltre quelle sanzionate dall’articolo 733 bis del Codice penale per deterioramento di habitat in aree protette, sono state contestate le violazioni alle norme di tutela del Parco che vietano attività e opere che possono compromettere la conservazione del paesaggio e dell’ambiente naturale.