Smac, da giugno 2017 sono 989 le donne prese in carico
Oltre 3000 prestazioni in nove mesi di attività. Si punta a ridurre le liste d'attesa per gli interventi chirurgici
989 donne prese in carico, e di queste 687 hanno avuto accesso alla struttura tramite il numero verde e 281, invece, attraverso accesso diretto. E ancora, oltre 3000 prestazioni tra esami radiologici, esami istologici, visite di chirurgo plastico e visite di chirurgo senologo quindi visite fisiatriche, genetiche, oncologiche, psicologiche, radioterapista, senologia radiologica, anche per le pazienti in follow up nei cinque anni. Si tratta dei numeri realizzati della Smac, la senologia multidisciplinare aziendale coordinata, da quando questa ha iniziato a muovere i primi passi, il 5 giugno 2017. Si tratta di numeri che fanno della struttura un punto di riferimento per le donne. Numeri che descrivono una realtà in crescita e dimostrano la forte attività del centro e la sinergia con le altre strutture aziendali. Un risposta doverosa a chi dipinge la Smac come un «fantomatico centro mai partito».
La Smac, nella sua prima fase situata al piano terra del palazzo Clemente, da ottobre è stata trasferita nella seconda stecca bianca, trovando una adeguata sistemazione in locali dedicati. Con l’atto aziendale la direzione strategica dell’Aou ha confermato all’interno del dipartimento Onco-ematologico la struttura semplice dipartimentale di Coordinamento Breast unit. A febbraio di quest’anno, inoltre, la direzione aziendale ha conferito al professor Gian Vittorio Campus l’incarico temporeneo di direttore della struttura “Coordinamento Breast unit”.
In questo percorso di assistenza multidisciplinare e multiprofessionale alle donne con patologia mammaria, a rappresentare un supporto costante è l’infermiera ‘case manager’ che si occupa: dell’accettazione della paziente, dell’acquisizione della documentazione, dell’inserimento dei dati delle pazienti nella piattaforma informatica dedicata, della prenotazione degli esami specialistici, delle visite di controllo.
Dal momento dell’attivazione della Smac, sono state continue e continuative le riunioni multidisciplinari con tutti i professionisti coinvolti. Una partecipazione ampia per discutere e decidere il migliore percorso diagnostico terapeutico e riabilitativo. Un ‘attività che vede impegnati nell’elaborazione delle migliori strategie, in linea con i protocolli nazionali e internazionali chirurghi, radiologi, psicologi, fisiatri, chirurghi plastici, radioterapisti, medici di medicina nucleare, anatomopatologi e infermieri.
«Resta una debolezza – sottolinea il direttore sanitario dell’Aou Nicolò Orrù – quella che ci vede impegnati nell’abbattimento delle liste d’attesa per gli interventi operatori che, nonostante l’attivazione di uno specifico progetto, sono ancora elevate». «Sicuramente – prosegue – l’acquisizione del personale di anestesia e di sala consentirà un’azione mirata, per riportare ai tempi indicati dal ministero della Salute le procedure di intervento da realizzare una volta fatte le diagnosi istologiche».
Per fare questo, l’Azienda ospedaliera sta anche valutando l’utilizzo di una sala dedicata agli interventi, sino all’abbattimento delle liste d’attesa. Una strategia che consentirebbe di dare risposte adeguate alle esigenze, con una presa in carico più veloce della paziente e la riduzione di trasferte oltre mare. L’azienda, inoltre, dal 2017 ha avviato un progetto finalizzato alla riduzione delle liste d’attesa mediante prestazioni aggiuntive.
Con il “programma organizzativo Breast unit Sassari” nel 2017 le sedute aggiuntive in anestesia generale sono state 24 (5 di Patologia Chirurgica e 19 di Clinica Chirurgica) con un numero totale d’interventi pari a 66. Le sedute aggiuntive in anestesia locale nell’anno 2017 sono state 6 di Clinica Chirurgica con un numero totale d’interventi pari a 37.
Per il 2018, le sedute aggiuntive eseguite in anestesia generale nel mese di febbraio sono state 2 con un numero totale d’interventi realizzati sino ad oggi pari a 78. Le sedute aggiuntive eseguite in anestesia locale nel mese di febbraio sono state 5 con un numero totale d’interventi pari a 93.
Non esistono liste d’attesa, invece, per le urgenze. La conferma arriva dalla coordinatrice infermieristica della Smac. «Questa per noi è stata una conquista – afferma Leurdina Corongiu – ed entro le 72 ore riusciamo a dare risposte per le mammografie, le ecografie e la tipizzazione istologica. Inoltre, una volta in possesso del referto istologico, prendiamo in carico la paziente e la avviamo al percorso diagnostico terapeutico più opportuno».