“Sono stata violentata centinaia di volte da mio marito mentre dormivo”

Il drammatico racconto di Sarah Tetley, una 26enne inglese. Per due anni ha subito gli abusi dell'uomo, ma solo nel 2013 se n'è accorta e ha avvertito la polizia. Il marito ora è in carcere, condannato a 12 anni.

Il Daily Mail racconta l’ennesima storia di violenze e soprusi familiari. La protagonista si chiama Sarah Tetley, una 26enne inglese, che ha deciso di rendere pubblico il suo dramma perpetrato per mesi tra le mura domestiche. Per due lunghi anni è stata costretta a subire gli abusi del marito, Charlie, di 8 anni più grande, che l’avrebbe stuprata nel sonno centinaia di volte. La donna di Melton Mowbray (Leicestershire) ha raccontato tutto in tv. Ha raccontato di quel matrimonio che l’aveva resa “la donna più felice del mondo”, per quanto alcuni comportamenti del marito l’avessero messa in allarme, tanto da temere che l’uomo potesse avere un amante. Ed effettivamente le cose cambiano dopo il matrimonio. Ma la realtà era un’altra rispetto a quella che lei aveva temuto.

Una mattina Sarah si sveglia e su di lei si ritrova il marito che la sta violentando. Charlie avrebbe anche filmato le molestie compiute con vari oggetti di uso domestico nei confronti della moglie. “Ho fatto finta di dormire, volevo veramente capire cosa stesse succedendo. Dopo aver finito, lasciò la camera da letto e scese al piano di sotto dove si mise a guardare la tv” ha ricordato la donna. A quel punto è corsa fuori e ha chiesto aiuto al suo vicino di casa, che l’ha convinta a denunciare tutto.

La realtà emersa dalle indagini è risultata ancora più drammatica. La polizia ha confiscato il computer dell’uomo, insieme ad altri apparecchi e a sette hard disk esterni, nascosti in casa, sui quali sono state ritrovate immagini di pornografia hardcore. Ma soprattutto sono trovati video che hanno permesso di capire agli inquirenti come gli abusi nei confronti della donna andassero avanti da ben anni. Charlie è stato condannato a dodici anni di prigione per 26 capi di imputazione per i quali lui stesso si è dichiarato colpevole.

Tratto da www.fanpage.it ©

Biagio Chiariello, 16 Gennaio 2015