Spazi pubblici per giovani, anziani e bambini
Ieri la IV Commissione consiliare “Politiche sociali, Cultura, Istruzione”, presieduta da Natacha Lampis, ha dato via ai lavori sul tema “Spazi pubblici per l’inclusione, i diritti di cittadinanza, l’attivazione delle energie sociali”. La commissione ha avviato il percorso per la definizione di un regolamento che in via sperimentale consentirà l’utilizzo degli spazi pubblici per la realizzazione di orti urbani, di parchi giochi per bambini e di spazi per i giovani. “Il lavoro che la Commissione consiliare porta avanti – spiega il presidente Natacha Lampis – parte dal considerare la città nel suo insieme come un bene comune e lo spazio urbano uno strumento imprescindibile di inclusione. Alghero ha bisogno di spazi pubblici per le persone e le associazioni, spazi per l’istruzione, spazi pubblici per l’attività sportiva, spazi pubblici per la creatività artistica, spazi verdi e spazi per il gioco, spazi pubblici per l’incontro fra le generazioni”.
Alghero possiede già molti spazi pubblici chiusi e all’aperto non utilizzati o utilizzati male, dal Balaguer al Circolo dei Marinai, dalla sala in Piazza dei Mercati all’auditorium di Maria Pia, dalle aree cedute e abbandonate agli spazi delle scuole, dai teatri agli spazi sportivi, passando per le torri e per molti altri spazi di pregio ma caduti in disuso. “Una cosa è certa: la scarsità di risorse economiche, tecniche ed umane, non consentono al Comune la manutenzione, gestione e attivazione solitaria di tutto questo patrimonio. Servono nuovi modelli di utilizzo e di gestione, serve far affidamento alle disponibilità ed energie sociali, serve un progetto che coinvolga le varie forme di società organizzata e che mobiliti energie,risorse, fantasie e intelligenze per la gestione e la rivitalizzazione, in un progetto organico e condiviso”.
Per prima cosa la commissione si occuperà di realizzare un censimento degli spazi pubblici. Si potrà a quel punto stabilire un piano di destinazione degli spazi pubblici e consentire a associazioni o gruppi di cittadini di fare proposte e presentare progetti per l’utilizzo degli spazi, progetti che potranno riguardare le attività culturali piuttosto che la creazione di spazi per il gioco, gli orti urbani piuttosto che lo sport, le attività sociali piuttosto che quelle legate all’educazione e alla scuola; questo naturalmente avendo prima definito in modo condiviso i regolamenti d’uso. “Attraverso questo lavoro di “messa a sistema” degli spazi pubblici – conclude – sarà possibile non solo favorire l’inclusione sociale, ma anche costruire percorsi di riqualificazione partecipata di parti della nostra città e di gestione condivisa,che ci consentiranno di governare lo spazio pubblico attivando reti di relazioni con la cittadinanza. L’impegno della commissione non è da libro dei sogni ma fa leva sull’uso delle risorse esistenti e di quelle che si possono accrescere.