Statuti sassaresi, a Teatro Civico La Pisana di Cosimo Filigheddu
La commedia, portata in scena dalla Compagnia Teatro Sassari, si inserisce all'interno del programma di eventi per le celebrazioni dei settecento anni degli ordinamenti trecenteschi.
Sarà una nuova occasione per celebrare i settecento anni dalla promulgazione degli Statuti sassaresi. La commedia “La Pisana”, in programma il 20, 21 e 22 gennaio al Teatro Civico di Sassari, si inserisce nel lungo calendario delle celebrazioni dei codici del 1316 che rappresentano l’identità sassarese. L’iniziativa è stata presentata questa mattina a Palazzo Ducale, alla presenza del sindaco di Sassari Nicola Sanna, dell’assessora alla Cultura Raffaella Sau, del presidente della Compagnia Teatro Sassari che la porterà in scena Mario Lubino e dell’autore Cosimo Filigheddu.
«È una scelta importante quella di rappresentare a Palazzo di Città la commedia La Pisana – ha detto il primo cittadino – perché proprio nell’edificio storico di corso Vittorio Emanuele nacque l’istituzione rappresentativa delle corporazioni, di coloro che animavano e gestivano la città. «Si tratta di un’opera originale in tutti i sensi e che si rivolge anche alle giovani generazioni che possono così acquisire la consapevolezza che la città nella quale vivono e studiano ha profonde radici in quella che è stata la trasformazione presente nell’Italia del Trecento e che ha aperto la strada al Rinascimento. Una città che – ha concluso il primo cittadino – sa comunque stare all’interno dei processi storici, anche se diversi e particolari rispetto a quelli che hanno interessato i ducati della penisola in quell’epoca».
Arriva quindi un nuovo e importante appuntamento, dopo la digitalizzazione degli ordinamenti legislativi trecenteschi e la loro pubblicazione on line, quindi ancora la mostra sui codici pergamenacei all’Archivio storico comunale, il convegno di studi che a novembre ha rappresentato lo stato scientifico della ricerca sugli Statuti e poi incontri, passeggiate culturali che tra novembre e dicembre hanno accompagnato i sassaresi in percorsi storici e informativi sulla città. Si lavora, infine, per l’appuntamento con il concorso che coinvolgerà le scuole. Il tutto a significare che le celebrazioni per i settecento anni degli Statuti sassaresi vogliono essere, da una parte, l’occasione di approfondire e promuovere la storia di Sassari, e dall’altra uno strumento per allargare la conoscenza e coinvolgere la società civile.
«È un momento fondativo – ha aggiunto Raffaella Sau – e ci tenevamo anche a coinvolgere le scuole, perché è importante che siano gli studenti a portare avanti la cultura e la storia della nostra città». Gli Statuti erano norme che incidevano profondamente nella vita di individui che affrontavano un momento di travagliato passaggio del Medioevo sassarese, il guado dalla dominazione pisana a quella genovese. Dietro le leggi c’erano donne e uomini trascinati dalla corrente della storia e sbattuti su sponde e rocce da vorticosi eventi. Ed è questo lo spirito de “La Pisana”, la pièce di Cosimo Filigheddu con la regia di Marco Spiga.
È un’opera in cui, da una delle norme statutarie dall’interpretazione più discussa, quella che vietava alle donne di seguire i funerali, si sviluppa una storia carica di misteri e di suggestioni che muove dal periodo genovese, torna indietro sino alla dominazione pisana e alla strage compiuta a Sassari dal Conte Ugolino della Gherardesca, lo stesso di cui Dante racconterà la raccapricciante fine.
«Un’idea vincente – ha detto Mario Lubino –, ambientata in un periodo particolare e interessante dal punto di vista storico, che diventa un gioiello dal punto di vista drammaturgico». I personaggi parlano in una sorta di grammelot, in cui ci sono echi di Pisano e di Logudorese medievali e di quel Sassarese originato, secondo alcuni studiosi, dallo scontro-incontro di queste due parlate avvenuto durante la dominazione dei toscani. «Sassari – ha detto Cosimo Filigheddu – ha mutuato il suo dialetto dal Pisano. Ed è straordinaria la discendenza da una dominazione che in città, sul piano storico, non è durata a lungo».
LA TRAMA. Lughe, una benestante sassarese dalle oscure origini, che il popolo chiama “La Pisana”, interpretata da Teresa Soro, viene scoperta, travestiva da uomo, a seguire il funerale del ricco Lapu a cui era legata da un misterioso rapporto. Fermata dalla folla e dalle guardie viene messa sotto processo. In una serie di visioni che si concretizzano sulla scena, Lughe racconta la sua straordinaria storia evocando personaggi del suo intimo. Tra queste la madre prigioniera, una struggente e inquietante figura resa in scena da Alessandra Spiga, e altre figure storiche, quale lo stesso Conte Ugolino, potente e contraddittoria personalità, vittima sofferente ma attiva delle violente necessità della guerra, insieme feroce e pietoso, affidato all’attore Mario Lubino. Tutto questo sino a un epilogo visionario, improvviso e drammatico.
Gli interpreti: Teresa Soro, Alessandra Spiga, Mario Lubino, Pasquale Poddighe, Michelangelo Ghisu e Paolo Colorito. La regia è di Marco Spiga, l’aiuto regista è Alfredo Ruscitto, le scene di Marco Spiga, le luci di Marcello Cubeddu, e la parte scenotecnica della Scenosist.
Alla rappresentazione scenica partecipa l’Associazione culturale giudicato di Torres di Porto Torres con i loro caratteristici costumi. La Pisana andrà in scena al Teatro Civico di Sassari con il patrocinio del Comune di Sassari, della Fondazione di Sardegna e dell’assessorato regionale della Cultura, il 20 gennaio alle ore 21, il 21 gennaio alle ore 11 per le scuole e alle ore 21, quindi il 22 gennaio alle ore 19. La compagnia Teatro Sassari ha già portato in scena altre quattro opere dello stesso autore: Julia, Tre limoni, Il gatto prigioniero e La notti di lu ziminu. La Pisana sarà replicata anche al Teatro Parodi di Porto Torres il 27 (alle ore 11 per le scuole e poi alle ore 21) e il 28 gennaio (ore 21).