Stipendi decurtati : Proteste e chiarimenti urgenti chiesti dagli assegnisti di Architettura
Mensilità decurtate senza alcun preavviso o motivo. È quanto sta succedendo agli assegnisti di ricerca dell’Università di Sassari, che nel mese di aprile hanno visto i loro stipendi (1300-1400 euro di media) “alleggeriti” senza alcun preavviso ne spiegazione. Ma ci sono stati casi in cui sono stati decurtati mille euro, decisamente troppi per per poter vivere dignitosamente. Lo settimana scorsa i rappresentanti degli assegnisti e quelli aderenti all’ADI (Associazione Dottorandi e Dottori di Ricerca Italiani) si sono riuniti in assemblea. Il Direttore della facoltà di Architettura prof.Cecchini, illustra al Consiglio la situazione dei pagamenti degli stipendi degli assegnisti di ricerca, situazione gravosa e sconcertante per tutti coloro che lavorano nell’Ateneo. Il Consiglio di Dipartimento esprime unanimemente il suo sconcerto per la situazione dei pagamenti degli assegni di ricerca che sono stati irregolari, cosi come si evince dalla tabella riportata dalla direzione, che rende in maniera trasparente e univoca la situazione dei pagamenti a dir poco scandalosa.
“Il nostro sconcerto- si legge nel documento a firma del Direttore – non è solo per la gravità del fatto in sé, e il fatto è grave in sé perché alcuni non hanno ricevuto il loro compenso o lo hanno avuto pesantemente decurtato con i gravi problemi che questo comporta; il nostro sconcerto è tanto maggiore perché nessuna comunicazione preventiva è stata data; se possibile lo sconcerto è ancora maggiore perché nessuna spiegazione è stata ufficialmente data a-posteriori e quelle date ufficiosamente e verbalmente sono state ambigue, contraddittorie e – speriamo – fantasiose. Non è necessario, ma è opportuno, sottolineare il ruolo decisivo che ha per le attività del nostro Ateneo la presenza degli assegnisti di ricerca, che – quasi sempre – con passione, competenza e decisione ci aiutano ad andare avanti. Anche per questo la trasparenza e l’informazione sono loro dovuti. Ci permettiamo di chiedere a Senato e Consiglio di Amministrazione dei chiarimenti esaustivi.”