Stop al porto galleggiante diffuso a Porto Conte
Gli uffici della Regione Sardegna hanno fermato la creazione di un porto galleggiante diffuso. L'on. Valdo di Nolfo: "Le boe servono alla tutela del fondale e delle praterie di posidonia, ma non devono trasformare l'area marina protetta in un porto galleggiante diffuso".
Il meraviglioso specchio d’acqua del golfo di Porto Conte e l’Area Marina Protetta di Capo Caccia rischiava di essere irrimediabilmente compromesso, ma gli uffici della Regione Sardegna hanno fermato la creazione di un porto galleggiante diffuso. E’ di qualche giorno fa, infatti, la Determina del Servizio di Valutazione di Incidenza Ambientale (V.Inc.A.) della Regione Sardegna in cui si legge chiaramente: niente boe per maxi yacht, dimezzamento del numero delle boe richieste e prescrizioni rigorose per tutto il resto del progetto.
A commentare positivamente l’atto è l’onorevole Di Nolfo, unico consigliere regionale di Alghero, il territorio che ospita il Parco di Porto Conte e l’Area Marina Protetta di Capo Caccia e Isola Piana. “Si trattava di un progetto contestato da tutti: dalla comunità scientifica, dagli esperti di tutela ambientale, dalle associazioni ambientaliste, dagli imprenditori del settore nautico e dai pescatori. Le boe servono alla tutela del fondale e delle praterie di posidonia, ma non devono trasformare l’area marina protetta in un porto galleggiante diffuso. L’abbiamo sempre sostenuto, sapevamo di aver ragione e da oggi è scritto nero su bianco”,