Strada da Montagnese a Punta Moro: insuperabile Rio Calvia
Le seguenti considerazioni si riferiscono allo stato dei luoghi dell’attraversamento del rio Calvia in regione S. Agostino dell’agro del comune di Alghero. Percorrendo la strada che porta all’impianto di acquedotto del comune di Alghero in zona Monte Agnese, a circa cento metri dallo stesso impianto, sulla destra si dirama una strada comunale che scende nel fondo valle, attraversa il Rio Calvia, risale al pianoro di S. Agostino e si ricongiunge alla strada di Punta Moro. Detta strada serve quindi tutte i piccoli appezzamenti di terreno, di piccole dimensioni , la maggior parte dei quali non supera l’ettaro, e quasi tutte, a partire dagli anni settanta, sono state interessate da interventi edificatori di case appoggio ed in buona misura di case di civile abitazione che rappresentano la residenza fìssa di chi le abita.
Negli stessi anni settanta per consentire l’attraversamento del rio Calvia, che sino ad allora era un guado, sono stati posizionati sull’alveo due tubi prefabbricati di cemento armato del diametro di cm. 80 e lunghi cinque metri, sormontati da materiale sciolto (tout venant) che costituivano la sede stradale carrabile. Nel periodo invernale la possibile onda di piena in caso di piogge prolungate, asportava lo stesso materiale che quindi di volta in volta veniva ripristinato per consentire l’attraversamento.
Per più di trenta anni gli stessi tubi di cemento hanno consentito l’uso di una strada che, se pur interpoderale, è comunque comunale e molto trafficata in modo particolare dalle famiglie che nella zona risiedono stabilmente. Il tutto sino a che nel 2006, per vicissitudini legate a un intervento maldestro del comune di Alghero che aveva sostituito il Tout Venant con una sovrastruttura di calcestruzzo alta almeno 60 centimetri, in occasione della prima onda di piena ha costituito una diga provocando una esondazione con conseguente allagamento della zona.
A quel punto interviene il Genio Civile di Sassari che, competente dei corsi d’acqua, intima al comune di Alghero di demolire la struttura e di asportare i due tubi in quanto la loro posa in opera non era mai stata autorizzata, e di provvedere a reperire il necessario finanziamento per realizzare un ponte in cemento armato. Il comune per più di due anni tergiversa poi, pressato da Genio Civile e minacciato di denunce, nel mese di giugno del 2010, demolisce la struttura e rimuove i tubi posizionandoli di traverso sulla sede stradale, sulle due sponde del fiumiciattolo, condannandone definitivamente l’attraversamento.
A oggi la situazione è quella evidenziata dalle foto allegate e nulla é stato fatto nonostante le continue richieste di intervento. E’ dal 2007 che la costruzione del ponte è compresa nel piano triennale delle opere pubbliche, e di questo passo chissà quanti anni ancora ne passeranno prima di vedere realizzato un ponte, ritenuto che a tutt’oggi la risposta alle sollecitazioni è sempre la stessa, soprattutto da parte della passata amministrazione: NON CI SONO SOLDI. Da due anni e mezzo quindi, chi deve andare nelle campagne di Monte Agnese – S. Agostino o raggiungere la propria abitazione, deve fare il Giro D’Italia percorrendo la strada di Ungias e dopo otto Km collegarsi con la vecchia strada, parte della quale è per altro non asfaltata. Sulla strada di Ungias si attraversa lo stesso Rio Calvia sul quale quattro anni fa è stato realizzato un ponte di calcestruzzo armato secondo i voleri del Genio Civile. C’è da pensare che in quella zona abitasse qualche assessore o parente stretto dello stesso, un qualche influente consigliere comunale o qualche eminente personalità alla quale non si poteva dire di no ? I proprietari delle campagne di S. Agostino evidentemente sono figli di un Dio minore o non hanno quei legami di parentela di cui si parlava.
Le speranze oggi sono riposte nella nuova amministrazione anche a seguito della tanto enunciata attenzione nei riguardi dei cittadini tutti, perché si attivi in tempi brevi per iniziare l’iter amministrativo per la realizzazione del ponte, o, vista la crisi finanziaria in corso e la scarsa disponibilità di risorse finanziarie, che trovi altra temporanea soluzione che consenta comunque l’attraversamento del fiumiciattolo, considerato per altro che anche in caso di finanziamento immediato, per l’iter amministrativo, progettazione, gara d’appalto ed esecuzione dei lavori sarebbero necessari almeno tre anni.